La scimmia col cappello di Chris Haughton
Scimmia col cappello. Sviluppatore: Fox & Sheep. Supporto : iPhone, iPad e iPod Touch. Richiede iOS 7.0 o successivi. Lingua: Diverse, tra cuiItaliano, Inglese, Francese, Spagnolo, Tedesco. Prezzo: € 2,99.
Cosa succede se si incontrano un illustratore da Premio Andersen come Chris Haughton e il team di Fox & Sheep, che ha sviluppato app bestseller come Little Fox Music Box, Sogni d’Oro e Lo zoo degli animali d’autore? Se vi attendevate cose interessanti non verrete delusi da questa Scimmia col cappello, che deve molto al magnetismo delle illustrazioni di Haughton e alle perfette animazioni di Red Rabbit – lo stesso studio di Shangai che ha curato le già citate app della piccola volpe e della buonanotte.
Su carta il gufetto di Oh-Oh! e il cane George (entrambi Lapis Edizioni) ci avevano abituato a impaginazioni calibrate e ad una gestione delle cromie che prendeva in prestito spunti dal design e dalla pubblicità. Qui Haughton disegna una scimmia che buca lo schermo con i suoi occhi bianchi su un’orchestrazione magistrale di rossi e viola saturi ed acquista vivacità attraverso movimenti fluidi e una mimica irresistibile. Con poche sapienti variazioni, la protagonista passa dalla tristezza, alla gioia, dalla perplessità alla circospezione, in una serie di gustose scene che si presentano come brevi corti animati interattivi, in cui il bambino gioca a nascondino con la scimmia, le apre la porta, le parla al telefono, la aiuta a girare le pagine di un libro. Decisamente riuscita quella in cui si inviano una serie di “emoticons” alla protagonista, che li riceve sul proprio cellulare e si rallegra, diventa triste o commossa a seconda del contenuto, fino a leccare perplessa lo schermo del telefonino quando riceve l’icona di una banana.
Quello che purtroppo si perde nel passaggio dalla carta allo schermo è la trama, che nei libri di Haughton era un filo rosso sapientemente tessuto con delicato humour dalla prima all’ultima pagina – la storia del gufo che cercava la mamma in Oh, Oh!, le scorribande del cane pasticcione in Oh, no George! La app invece si risolve in una serie di scene autonome, in cui la narrazione si frammenta in micro racconti, divertissement che vivono di vita propria, come puntate di una striscia animata che hanno in comune solo la protagonista. Proprio per questo appare in fondo superata la struttura lineare di navigazione che l’applicazione mantiene, unico omaggio a una forma narrativa che è “altra” rispetto allo schermo dell’iPad, come sottolinea lo stesso autore quando racconta come è nata la Scimmia col cappello:
“Penso ai libri e alle app come cose abbastanza diverse. Quello che funziona bene in una storia non funziona necessariamente bene in un’app interattiva. In teoria una storia con l’aggiunta di movimento, suono e interazioni dovrebbe essere più coinvolgente di una storia senza questi elementi. Ma per qualche motivo, non è così. Il mio modo di raccontare storie va alla ricerca dell’essenza del racconto e cerca di evidenziarla eliminando tutto tranne l’essenziale. L’aspetto dei personaggi, il ritmo, le immagini e i testi sotto tutti progettati per mettere a fuoco la storia. Aggiungere interazioni e altre distrazioni a questo modo di raccontare non enfatizza il racconto, ma fa piuttosto l’opposto [… ]. Secondo me le app sono qualcosa di molto diverso. Sono interattive e devono concentrarsi sull’enfatizzare questa dimensione interattiva.”
PS: Divertitevi a scoprire che libro sta leggendo la scimmia col cappello, in una delle scene dell’applicazione.