The Artful Escape: un viaggio epico alla ricerca di se stessi

the artful escape

Chi di noi non ha mai sentito in alcuni momenti della propria vita di essere diverso da quello che tutti ci chiedono di essere? Come trovare la propria strada quando questa sembra già essere stata tracciata da altri senza chiederci il permesso? Come esprimere se stessi quando ancora non sappiamo chi siamo e la via più semplice è essere ciò che vogliono gli altri?
Queste sono le domande che agitano la mente del giovane protagonista del videogioco The Artful Escape, opera prima dello studio Beethoven&Dinosaur e pubblicata da Annapurna Interactive, che negli ultimi anni ci ha abituato a giochi artisticamente eccelsi come Journey, Flower e Wattam.

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Un’avventura alla scoperta di se stesso e dell’Universo

Francis Vendetti vive un grande conflitto interiore: vestire i panni della giovane promessa musicale della cittadina di Calypso e seguire così le orme del famoso zio Vincent Vendetti, leggenda del folk recentemente scomparsa, o costruirsi un percorso seguendo le proprie attitudini, che però lo allontanano dalle aspettative di tutti e dagli arpeggi acustici per portarlo su una strada fatta di chitarre elettriche e virtuosi assoli. L’incerto destino di Francis verrà sconvolto dall’arrivo di Violetta, una ragazza che sembra uscita da un film della saga di Tron, che gli suggerirà che è arrivato il momento di prendersi qualche rischio ed essere sè stessi, invitandolo a raggiungerla la stessa sera da Lightman, un locale che nessuno conosce a Calypso e che segnerà l’inizio di un’avventura che porterà Francis a viaggiare alla scoperta dell’Universo e di se stesso.

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Un videogioco a metà tra il platform e il rhythm game

A livello ludico The Artful Escape ci richiederà di attraversare gli splendidi e coloratissimi paesaggi dei pianeti che Francis dovrà visitare compiendo dei semplici salti tra piattaforme con delle sezioni più veloci in cui scivoleremo lungo dei pendii pronti ad animarsi a ogni nota suonata dalla chitarra del ragazzo. L’altra componente del gioco lo avvicina ai rhythm-game (il genere a cui appartiene Guitar Hero per intenderci). Su ogni pianeta infatti Francis dovrà dimostrare le proprie abilità in esibizioni in cui dovrà mimare le note che vengono mostrate a schermo, ognuna associata a uno dei cinque tasti presenti sul controller. Queste sezioni, che fungono anche da vere e proprie boss-fight, sono abbastanza semplici per tutta la durata del gioco, mostrando un picco di difficoltà solo nelle fasi finali che comunque non abbiamo trovato frustrante.

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Una storia di crescita, che racconta le paure dell’adolescenza

Per quanto riguarda la narrativa The Artful Escape mette sul piatto dei comprimari ben scritti la cui recitazione, affidata ad attori professionisti come Lena Headey, che molti conosceranno come la regina Cersei de Il Trono di Spade, rimane sempre su ottimi livelli, permettendo il pieno coinvolgimento con le vicende trattate. Il racconto rimane su toni leggeri e spesso scanzonati mettendo in scena una storia che non può che riflettere i dubbi e le incertezze, soprattutto verso se stessi, che caratterizzano l’adolescenza di molti ragazzi, chiamati ad essere all’altezza di grandi aspettative e valori a cui non sentono di aderire. Nel caso di Francis queste aspettative derivano dall’eredità artistica, non voluta, e sopratutto dal vuoto lasciato nella comunità di Calypso dallo zio scomparso (modellato sulle fattezze di un giovane Bob Dylan) a cui Francis sembra naturalmente destinato a succedere, a prescindere da ciò che il ragazzo sente. The Artful Escape riesce a parlare del valore della libertà di decidere da soli la propria strada e quanto è importante che ognuno possa sentirsi libero di esprimere se stesso, anche quando questa è la scelta che fa più paura.
Il gioco è disponibile su PC e Xbox. Su entrambe le piattaforme è incluso in Xbox Game Pass.