Assassin’s Creed Origins Discovery Tour: un video-documentario interattivo
Assassin’s Creed è una delle saghe videoludiche più longeve degli ultimi tempi: dal 2007 tra alti e bassi ha conquistato estimatori di tutte le età, grazie al curioso mix di azione/grafica/narrativa che ci ha permesso di esplorare alcune epoche storiche diventando virtualmente protagonisti di eventi che hanno segnato l’evoluzione umana.
Dato che su Mamamò abbiamo già avuto occasione di approfondire quanto questo videogame abbia saputo stimolare e spingere diversi utenti a ri-avvicinarsi alla storia (Assassin’s Creed II, considerato uno dei migliori episodi della serie, è addirittura ambientato nel rinascimento italiano), ci concentriamo qui sul Discovery Tour, un contenuto aggiuntivo di Assassin’s Creed Origins, il più recente capitolo pubblicato e sviluppato da Ubisoft nel 2017 ed ambientato nell’Egitto Tolemaico.
Assassin’s Creed Origins Discovery Tour: un viaggio gratuito
Alcune precisazioni: Assassin’s Creed è (quasi) sempre stata una serie composta da giochi classificati Pegi 18, ed anche Assassin’s Creed Origins non fa eccezione a questa regola. La buone notizie sono comunque due: il Discovery Tour è una modalità a sè stante, è stato spogliato dei combattimenti ed è basato interamente sull’esplorazione, ed è inoltre disponibile gratuitamente come aggiornamento per i possessori di AC Origins (versione PlayStation 4, Xbox One o PC). Coloro che non possiedono Assassin’s Creed Origins ma sono interessati a esplorare l’Antico Egitto potranno acquistare il solo Discovery Tour esclusivamente su Uplay PC (lo store di Ubisoft per PC) e Steam al prezzo di 19,99 €.
Imparare video-giocando con un Discovery Tour nell’Antico Egitto
Non lasciamoci ingannare dalle immagini che affollano la rete e ricordiamo subito che il Discovery Tour è disponibile anche in lingua italiana. Questa localizzazione è stata fondamentale perchè nell’opera è ancor più evidente (rispetto ai vecchi episodi della serie) il contributo degli studiosi, degli storici che hanno aiutato gli sviluppatori ad inscenare un gioco che abbia una certa dose di coerenza dal punto di vista cronologico ed architettonico. Come si può apprezzare anche dal video linkato sopra, Assassin’s Creed Origins Discovery Tour non si risparmia in nozioni che riguardano non solo le splendide architetture (piramidi, sfingi e altro) dell’Egitto di 2000 anni fa, ma ci dà modo di approfondire l’intera storia di quel popolo, gli usi, i costumi, le tradizione, la mitologia, la scienza.
E’ apprezzabile notare come questo gioco/tour si stia facendo strada (basta fare qualche ricerca su Google per rendersene conto) anche in molti istituti del globo, scuole e università. Solo per fare un esempio, poche settimane fa Maxime Durand (coordinatore della produzione e ricercatore storico di Ubisoft Montreal) è stato invitato a parlare proprio di Discovery Tour agli studenti dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, raccontando del suo lavoro a stretto contatto non solo con esperti egittologi ma anche con linguisti e filosofi.
75 tour videoludici
Considerata la generosa quantità di informazioni, gli sviluppatori hanno deciso di affidare al giocatore la possibilità non solo di girare nei tanti paesaggi di cui si compone il gioco, ma anche di “affrontare” diversi tour guidati in modo da seguire un filo conduttore che, a scelta, si concentra sull’Egitto (in generale), le Piramidi, Alessandria, la Vita Quotidiana, e i Romani (come sappiamo attivamente presenti nell’area del Nilo, ai tempi).
Una bellezza mozzafiato e… qualche compromesso
Nonostante in certi ambiti accademico-culturali il potenziale ‘Videogioco’ sia già relativamente accettato come strumento introspettivo ed anche di apprendimento (a tal proposito oggi va di moda il termine gamification sebbene, a volte, lo si usi un po’ a sproposito), purtroppo qualche incomprensione e pregiudizio sono ancora ben presenti. Anche un po’ per questo motivo Ubisoft deve aver deciso di prendersi qualche licenza, nella speranza di risparmiarsi le critiche dei soliti ‘benpensanti‘. Per contro, qualche lamentela è piovuta da chi invece non vedeva l’ora di mettere le mani sul Discovery Tour: una su tutte il fatto di aver coperto le nudità (seni e genitali) delle statue greco-romane che, come invece ben noto, all’epoca erano ‘scoperte’ (così come, tra l’altro, appaiono nei libri di scuola). Nonostante questi escamotage la magia e la bellezza di questa modalità restano comunque affascinanti.
Assassin’s Creed Origins Discovery Tour è molto intuitivo. Ci si sposta nel mondo come in un qualunque altro gioco open-world. Quando lo si desidera è possibile accedere ai tour in cui, attraverso delle linee luminose, veniamo invitati a raggiungere, passo dopo passo, alcuni simboli posti di fronte al nostro personaggio. Una volta raggiunti si avvia una sequenza che racconta (anche con suggestive inquadrature) dettagli di luoghi, usanze e/o personaggi storici. In qualunque momento è possibile mettere in pausa il tour e tornare ad esplorare liberamente l’antico Egitto.
Da un punto di vista estetico il lavoro svolto è davvero impressionate. Le immagini parlano da sole, ma la qualità di dettagli, i giochi di luci e ombre, l’ottima risoluzione, si apprezzano ancora di più con il pad alla mano. Una qualità che già si apprezza davvero molto anche sulle versioni base di PlayStation 4, Xbox One e sui Pc meno attuali, ma che diventa ancora più eccellente con PlayStation 4 Pro, Xbox One X o un Pc di fascia alta in abbinamento ad un televisore/monitor con risoluzione 4K.
Un videogioco perfetto per giocare insieme
Per finire è bene precisare ai lettori di Mamamò che Assassin’s Creed Origins Discovery Tour è un prodotto speciale ma non per tutti i palati. Un bambino o un ragazzino resta sicuramente affascinato da tanta bellezza estetica ma ci si fa comunque l’abitudine. Questo è un altro di quei videogame in cui il massimo del riscontro lo si ottiene quando genitore e figlio giocano insieme.