A bird story, racconto di un’amicizia senza tempo
A bird story. Sviluppatore: Freebird Games. Anno: 2014. Piattaforma: Windows (PC), Mac OS, Linux. Prezzo: 3,21 € su Steam.
A metà strada tra una graphic novel e un corto animato interattivo, A Bird Story racconta con infinita delicatezza una storia che toccherà il cuore dei bambini di oggi e di ieri. Il protagonista di questo bel gioco degli sviluppatori indipendenti di Freebird Games è un bimbo che lungo il tragitto da scuola a casa salva un uccellino con un’ala spezzata. Dapprima diffidente e impaurito, l’uccellino decide poi di infilarsi nello zainetto del bambino, che si ritrova suo malgrado in compagnia del piccolo pennuto.
Come la consuetudine vuole – e come sicuramente ciascuno di noi ha fatto in tempi più o meno lontani – il piccolo non esita nemmeno per un momento e porta l’uccellino con sé, fino a casa. Gli mette a disposizione una ciotola con dell’acqua, sbriciola una fetta di pane per nutrirlo e gioisce della presenza del nuovo compagno di giochi.
Tra i due nasce ben presto un’amicizia speciale. Il bimbo infatti passa la maggior parte del proprio tempo da solo, i genitori sono spesso assenti e la solitudine fa parte delle sue giornate: l’incontro con il volatile porta la gioia nella vita del ragazzino, che grazie al nuovo amico vive finalmente con allegria anche la routine della quotidianità.
Quando però il bambino si rende conto che con quell’ala spezzata l’uccellino non potrà tornare a volare, decide di portarlo dal veterinario. Ma, una volta nell’ambulatorio, capisce che il pennuto è destinato a finire in una gabbietta e d’istinto scappa via assieme al piccolo amico.
Sarà un aeroplanino di carta, costruito magicamente con i fogli del quaderno di scuola, a portare la coppia alla ricerca del nido dal quale il pennuto è caduto, ma senza successo. E sempre a bordo dello stesso aeroplanino i due fuggiranno poi dagli adulti che minacciano la loro amicizia, e non sarà possibile trattenere le lacrime quando la fuga si farà pericolosa e la storia struggente.
La storia ci viene raccontata in totale assenza di dialoghi, lasciando la narrazione alle sole immagini in pixel art, oltre che alla musica e ai suoni. Le possibilità di interazione sono davvero minime, il racconto si snoda davanti ai nostri occhi senza che si debbano affrontare prove o risolvere enigmi, eppure la storia appassiona e non fa desiderare di abbandonarla prima che sia giunta alla fine.
Il racconto è infatti di una bellezza malinconica, a tratti addirittura dolorosa, e questo fa di A bird story il luogo dei ricordi dei bambini che siamo stati, ma al contempo è anche specchio di ciò che i bambini sono oggi, poiché va a toccare tasti assai delicati. Tasti che ci parlano di bimbi che passano troppo tempo a casa da soli perché i genitori sono molto impegnati, bimbi che non hanno amici e che riversano sul cucciolo di turno tutto il loro amore e il loro desiderio di condivisione. Bimbi che mescolano la realtà e la fantasia, l’immaginazione e il desiderio, e che pur di non restare da soli mettono inconsapevolmente a rischio anche le relazioni che più contano per loro.
Il lieto fine – perché per fortuna la storia di questa amicizia ha un bellissimo lieto fine – ci rincuora e ci ridà il sorriso, rassicurando noi e il nostro bambino interiore. E se a giocare è il piccolo di casa, A Bird Story sarà per lui una favola bella e anche un po’ triste, dall’inevitabile finale riparatore, come ogni favola che si rispetti.