11:11 Memories Retold, l’avventura grafica sulla Grande Guerra
Non ci sono molti videogame sulla Grande Guerra. La maggior parte dei titoli a sfondo bellico si concentra sul D-Day o altri eventi della Seconda Guerra Mondiale, ma il conflitto del ’15-’18, la Prima Guerra Mondiale, non viene quasi mai coperto dai giochi. Per fortuna, a cambiare le cose ci pensa Yoan Fanise, game director che mette al centro dei suoi videogame la storia piuttosto che l’azione.
La Grande Guerra
D’altra parte, Yoan Fanise aveva già raccontato la Prima Guerra Mondiale qualche anno fa, con l’avventura grafica Valiant Hearts, pubblicata da Ubi Soft e di recente sbarcata anche su Switch. Ora torna sul fronte Occidentale con 11:11 Memories Retold, un titolo che potremmo definire “sperimentale”, a partire dall’aspetto visivo.
11:11 è un’avventura grafica che sembra un dipinto impressionista: i personaggi, i mobili, le locomotive, le case, le trincee sono tutti disegnati con pennellate, con colpi di spatola digitale irregolari. Il risultato è un sapore estetico molto gradevole e particolarmente originale: a nostra memoria, è il primo gioco che tenta di emulare lo stile di Monet e Renoir – e ci riesce anche molto bene, creando oggetti abbastanza dettagliati quando sono vicini al punto di vista del giocatore (le spalle del vostro alter ego, come in Tomb Raider per intenderci) e diventano più imprecisi e sfocati man mano che si allontanano.
Controllerete, a fasi alterne, due personaggi diversi. Harry è un canadese appassionato di fotografia, che si arruola seguendo il miraggio di avventure militari e per far colpo sulla sua fiamma. Kurt è sul fronte opposto: lavora in una Germania che tentenna per lo sforzo bellico, e quando scopre che il figlio è dato per disperso dopo una battaglia decide di andare a cercarlo unendosi all’esercito del Kaiser.
Storie parallele
Le due storie procedono su binari paralleli fin quando non si incontrano, ma su questo evitiamo di spoilerare troppo la storia e la narrazione, che sono gli elementi fondanti del gioco. Ci basta dire che 11:11 Memories Retold è un’avventura grafica “moderna”, in cui si alterna un po’ di sana esplorazione alla risoluzione di qualche enigma – niente di particolarmente complicato, anzi, a volte un po’ troppo ripetitivo.
Naturalmente, c’è la guerra sullo sfondo: così dovrete segnalare al timoniere della vostra nave come evitare le mine nell’Atlantico, oppure zigzagare tra le raffiche di mitragliatrice. Un pizzico di azione che non guasta, anche se 11:11 rimane saldamente ancorato alla sua anima “adventure”, rinunciando a qualsiasi tentazione da sparatutto o gioco adrenalinico. Qui ci vuole più materia grigia che riflessi.
Ci gioco con i miei figli?
Visto che è appena scoccato il centenario della fine della Grande Guerra, e generalmente è un argomento affrontato abbastanza superficialmente nella Scuola dell’Obbligo, 11:11 è un ottimo metodo per scoprire insieme ai vostri figli quel periodo orribile. La guerra in trincea, i gas, i massacri sul fronte occidentale, le “armi moderne” che non sono affatto “più pulite”. Anche grazie a una serie di collezionabili sparsi un po’ ovunque, 11:11 aiuta a rispolverare quei maledetti anni che hanno cambiato la faccia dell’Europa e non sono riusciti a fermare la corsa suicida verso la Seconda Guerra Mondiale – anzi, di fatto ne sono stati una delle cause principali. Il gioco ha un PEGI 12 per alcune sequenze che hanno un certo “impatto”: secondo noi, può essere giocato anche da ragazzini di 10 anni, visto che i momenti “forti” del gioco non sono certamente peggiori di molte serie TV e film che vengono fagocitati senza problemi dai teenager odierni.
Il gioco si presta molto a una partita “in due”: c’è tutto il tempo di ragionare su cosa fare e come, e se proprio siete bloccati, troverete numerosi soluzioni video su youtube. Le parti d’azione sono abbastanza veloci e non richiedono sforzi particolari, peraltro.
Certo, 11:11 Memories Retold è un gioco più lento di molti altri titoli, a volte persino un po’ ripetitivo, ma si finisce in mezzo pomeriggio quindi non diventa “noioso” nemmeno per gli affamati d’azione. Se poi scoprite che vostro figlio è interessato all’argomento, potete recuperare Valiant Hearts che è un’avventura più tradizionale, ma altrettanto toccante.