Come fare mappe interattive e timeline per fissare date e luoghi
Dalla linea del tempo alla timeline
Le linee del tempo e le mappe parlanti fanno già parte dell’apparato iconografico dei libri di testo da decenni, ma negli ultimi anni, grazie alla presenza di applicazioni e programmi per la loro realizzazione in modalità sempre più facili, intuitive ed economiche, non sono rari i docenti che creano mappe interattive e timeline autonomamente in classe, o che spingono i propri alunni a realizzarle a casa.
Perché non limitarsi a usare quanto abbiamo a disposizione sul libro di testo, e come possiamo utilizzare questi strumenti per trarne maggior profitto in classe?
Se da una parte l’utilizzo di tool online contribuisce a sviluppare e accrescere le competenze digitali dei ragazzi e la loro capacità di discernere e selezionare programmi adatti ai propri obiettivi, la vera motivazione di chi li usa quotidianamente è l’aiuto che danno nello sviluppare le lezioni in classe, come ausilio didattico, personalizzando e adattando quanto prodotto a quanto il docente si è prefissato di raggiungere. In breve: per fare una lezione più efficace.
Stili di apprendimento
La miniserie televisiva del 1984 tratta dal libro Cuore di Edmondo Deamicis si chiude con la scena dell’esame di fine anno, modificata rispetto al libro originale. Il piccolo Stardi, reputato un po’ lento di comprendonio ma molto tenace, vuole vincere la medaglia del primo della classe sempre stata in mano del compagno Derossi, il più bravo, il più bello e anche il più benestante. Stardi, per ottenere il premio si è imparato il libro a memoria. Inizia l’interrogazione ma a un certo punto, a una delle domande fatte dal direttore, comincia a rispondere in maniera non corretta finché nota lo sconcerto nel volto del Direttore e del maestro, e si blocca. Da dietro i compagni provano a suggerirgli “Pagina 74! pagina 74!”. Il Maestro capta il suggerimento, coglie l’indicazione e la ripete a voce alta: “La risposta corretta è a pagina 74!” Sardi si rincuora, ritrova la sua bussola interiore, ripete per filo e per segno la paginetta e ottiene la tanto desiderata medaglia.
Lungi dal voler dimostrare che il puro sforzo mnemonico sia adeguato per imparare un concetto, l’esempio serve a ricordare l’importanza, per molti alunni, della grafica della pagina e dell’immagine che di essa ricordiamo. L’apprendimento passa attraverso diversi canali sensoriali (uditivo, visivo, verbale, cinestetico), e sebbene vengano tutti utilizzati, alcuni risultano essere più allenati e adatti di altri, senza escludersi vicendevolmente e modificandosi con l’età e le competenze raggiunte.
Lo stile visivo iconografico si sostiene con l’uso di immagini e schemi ed è anche strumento utile per studenti con difficoltà di apprendimento, come ad esempio la dislessia: riporta a un “pensare per immagini”, tipico per esempio dei nostri studenti che, quando hanno da descrivere un concetto, lo riportano ricorrendo a frequenti esempi che richiamano immagini visive. Non esclude naturalmente l’interazione con altri stili.
Cosa possiamo fare con mappe, schemi e timeline in classe
Oltre all’immagine visiva, è importante la manipolazione dei dati, delle informazioni, della conoscenza che è espressa nei materiali forniti dal docente agli studenti. Bisogna “fare proprie” quelle pagine, reali o virtuali che siano: sottolineando, selezionando, recitando a voce alta, riassumendo.
Lo schema
Lo schema permette di razionalizzare, identificare i concetti fondamentali, i nessi presenti e gli eventuali errori logici commessi. Ne è un esempio l’immagine qui sotto, tratta da un’infografica realizzata per un alunno di seconda media inferiore alle prese con i concetti base dell’analisi logica, e realizzata con Piktochart.
Le timeline
Le timeline possono essere un passo in avanti nel capire che i dati, quello stampati sul libro o trovati su internet, sono oggetti che il computer può utilizzare per processare informazioni e produrre nuovi risultati: grafici, confronti massivi e – appunto – linee del tempo.
Le date diventano per il computer cifre che può subito “computare” per ordinarle, inserirle in una retta storica, aggregarle, coordinarle con altri dati legati ai primi (popolazioni, guerre, eventi politici, produzione di beni).
Questo è un processo che può essere positivo per gli studenti che si trovano a manipolare queste informazioni che – diventando “vive” – aumentano il loro grado di memorizzazione, non tanto per una visione di pagina, quando per un loro “agire” all’interno di un software.
Nel corso di un intero anno scolastico, con un ragazzo con forti difficoltà di memorizzazione e concettualizzazione, al quale risultava difficile identificare i periodi storici e collocarli adeguatamente nel tempo (confondendo date avanti Cristo con dopo Cristo, e collocando nella stessa distanza storica avvenimenti accaduti a dieci o cento anni l’uno dall’altro), si è lavorato su un’infografica unica, realizzata sempre con Picktochart (che consente anche la stampa su fogli A4). Il lavoro si è sviluppato settimana dopo settimana fino ad avere tutto il programma dell’anno in un “chilometro storico” di diversi metri di lunghezza, contenente tutte le “date faro” e i “luoghi cardine” di cambiamenti, che abbiamo poi avvolto a rotolo, ma che avrebbe anche potuto essere appeso sui muri della classe.
Il diario di bordo
Un altro uso di tool interattivi in classe può essere rappresentato dal diario di bordo: un documento condiviso dove è possibile documentare, lezione dopo lezione, su cosa si sta lavorando, eventuali concetti fondamentali, con la partecipazione di tutti gli alunni della classe, a turno, e che permetta a fine anno di avere una documentazione scorrevole del lavoro svolto, togliendo l’impressione che ogni lezione possa rappresentare un’unità a sé stante e mostrando i collegamenti fra quanto fatto.
Infine, la realizzazione di una mappa interattiva o una timeline è funzionale per un ripasso e rielaborazione personale di quanto appreso in classe; e utile per l’insegnante per verificarne l’apprendimento. Questa può essere attribuita come compito a casa, singolarmente o in piccoli gruppi, a ragazzi maggiormente in grado di lavorare autonomamente.
Alcuni programmi fare mappe interattive e timeline disponibili online
Piktochart
Piktochart è un tool per la realizzazione di infografiche generiche, non solo timeline. Ha una versione di base gratuita e diversi piani di acquisto (c’è anche la versione Education, con licenza di utilizzo singola o di gruppo).
Utilizzato anche a livello professionale, ha due caratteristiche che lo rendono utile in classe: ha diverse decine di infografiche già pronte all’uso, graficamente accattivanti e ben studiate dove è possibile, con il semplice inserimento dei propri dati, ottenere grafiche di buona qualità. Il secondo elemento che lo caratterizza è che oltre alla possibilità di vedere la propria infografica online o embeddarla nel proprio sito è possibile scaricarla come immagine o suddividerla in A4 per una stampa anche a buona qualità (naturalmente in questo caso se ne perde l’interattività).
Timeline JS Knightlab
Timeline JS Knightlab è di facile comprensione ed è utilizzato anche nel mondo del giornalismo professionale. Ha una forte componente cronologica, per cui è bene utilizzarlo per storie ed avvenimenti cui si vuole privilegiare la componente consequenziale, guardando i fatti uno dopo l’altro e senza fare grandi salti fra diversi avvenimenti.
I dati vengono inseriti tramite Google Sheets (che non deve fare paura, è simile a un normale foglio di calcolo), possiamo inserire immagini o collegamenti esterni a siti e blog. Per i più esperti, è possibile anche sovrapporre linee temporali differenti (per esempio, parlando della storia del diciottesimo secolo e creando diverse linee temporali per i vari stati europei).
Myhistro
Per le mappe, Myhistro è disponibile online, o su Applestore per iPhone e iPad, Permette di utilizzare le mappe di google maps e creare timeline geolocalizzate, evidenziando i cambiamenti nel tempo. E’ gratuita. E’ possibile inserire all’interno eventi storici (battaglie, etc) e luoghi, aggiungere descrizioni testuali o immagini, e geolocalizzarli all’interno delle mappe Google. La mappa che viene creata (che possiamo anche in questo caso embeddare all’interno di un nostro sito o blog) può essere consultata come una normale mappa, cliccando sui luoghi evidenziati e leggendone i contenuti, oppure visualizzata tramite il tasto “play” che mostrerà in ordine cronologico i diversi avvenimenti che abbiamo creato. Anche questa ha l’importante funzione di redazione condivisa, che permette a diversi alunni di lavorare sulla stessa mappa mentre l’insegnante monitora l’operato di ognuno.