Usare le app in viaggio con i bambini, 5 motivi per farlo
Leggero, trasportabile e sempre pieno di sorprese, insomma, quasi come la borsa di Mary Poppins. Stiamo parlando del tablet, uno strumento che ci può seguire anche in vacanza, soprattutto per aiutarci a ingannare i tempi morti delle attese e degli spostamenti più lunghi, quando i bambini sono forzatamente fermi e inattivi per alcune ore.
Noi vi suggeriamo di portarlo con voi, precaricando titoli di app e ebook che offriranno ai bambini qualche ora di intrattenimento e svago, ma non solo. Ecco infatti 5 buoni motivi per usare le app in viaggio…
1. Perché fanno passare il tempo (in modo intelligente)
Nei tempi lunghi di un viaggio in treno o di uno spostamento in macchina, i momenti di noia si possono sprecare e la necessità di ingannare il tempo, soprattutto per i bambini, diventa più pressante. A questo scopo, tra le varie attività di intrattenimento “da fermi”, è utile proporre ai bambini anche l’utilizzo di app coinvolgenti, strutturate su livelli progressivi di gioco e con meccaniche premianti.
Applicazioni come Thinkrolls, Pango Bloks e Crazy Gears, ideali per bambini a cavallo tra scuola materna e primaria, chiedono la soluzione di piccoli rompicapo progressivamente sempre più complessi e per questo sono l’ideale per tenere mani e menti dei nostri figli impegnati. Oltretutto stimolano pensiero logico e attitudine a risolvere problemi.
2. Perché è sempre il momento di leggere
È sempre il momento giusto per leggere, almeno così pensano molti genitori, un po’ meno forse i loro figli. Ma nel caso i due momenti coincidessero mentre siete in viaggio, tenete a portata di mano un tablet, su cui avrete precaricato ebook in abbondanza, per voi e per i bambini. Noi vi suggeriamo le app/ebook gratuiti dedicati al personaggio Salis, un ottimo mix di illustrazione, interattività e narrazione, e Il segreto di Castel Lupo, oltre a una serie di titoli che parlano di amicizia e di classici per ragazzi, non sempre accompagnati da multimedialità ma perfetti per immergersi nella lettura.
3. Perché raccontano il cielo e la Terra
Il tempo del viaggio può essere un’importante occasione per osservare un nuovo ambiente o guardare quello di sempre con maggiore attenzione, per stimolare domande e dare risposte su ciò che circonda i bambini, tra terra, mare e cielo. Se da un lato possiamo invitare i bambini a “guardare fuori dal finestrino”, dall’altro possiamo affiancarli nella ricerca di risposte sui comportamenti del nostro pianeta e dei corpi celesti grazie a ottime app come Earth Primer, Star Walk Kids, Weather fino ad arrivare all’esplorazione dei pianeti con Astrogatto. Attenzione, si tratta spesso di app in lingua inglese, ma leggete sotto!
4. Perché insegnano l’inglese
L’opportunità di imparare le lingue mai come in estate può balzare agli occhi dei nostri bambini. Se viaggiamo in un paese straniero è facile sottolineare l’importanza e l’utilità di apprendere una lingua che consenta di comunicare: l’affermazione che nella vita è importante conoscere l’inglese funziona di sicuro meglio davanti al menù di un ristorante o quando siete alle prese con un noleggio biciclette senza che la traduzione venga fornita. Potrebbe dunque essere il momento buono per invitarli a utilizzare app come PiliPop dall’approccio ludico, colorate e adatte al primo incontro con questa lingua.
5. Perché sono divertenti
Le vacanze sono per definizione un momento di svago, una pausa dai doveri e dai tempi imposti dalla scuola. Se siete genitori che sfruttano nel corso dell’anno app per rafforzare alcune materie e consolidare delle competenze, è arrivato il momento di utilizzarne alcune che valorizzino l’aspetto ludico e di gioco destrutturato implicito in molti titoli presenti sugli appstore.
E’ il caso di ottime app come Loopimal, Toca Dance e HoopaCity che non impongono regole di utilizzo prestabilite, ma che si propongono come opportunità di gioco libero, per il puro piacere di creare nuove combinazioni di elementi, movimenti e suoni sullo schermo. Si arrivano a progettare città, sequenze di movimenti e coreografie seguendo il proprio estro, occhio e orecchio, costruendo soluzioni ogni volta diverse vista la pressoché infinita molteplicità delle combinazioni possibili.