Come fare una ricerca scolastica online: spieghiamo le fonti
Dare da fare a casa una ricerca scolastica per approfondire un argomento spiegato in classe è una tipologia di compito usuale, ieri come oggi, per lo meno dalla secondaria di primo grado in poi.
Probabilmente, è uno degli esercizi che hanno subito maggiormente l’impatto del web: vent’anni fa gli alunni avevano a disposizione il libro di testo (manuale contenente informazioni certamente corrette, che non rendeva necessaria un’analisi della provenienza di tali informazioni), magari un’enciclopedia, forse qualche testo di approfondimento trovato a casa o in biblioteca. Difficilmente un alunno aveva necessità di chiedersi se quanto stesse leggendo fosse vero o falso, e la questione delle fonti veniva affrontata solitamente alle superiori.
La ricerca oggi viene invece fatta del tutto o parzialmente in rete. Questo “spostamento” può rappresentare un’opportunità, ma richiede di anticipare una spiegazione su cosa siano le fonti in generale, e una più specifica sulla selezione del materiale in rete, e come fare una prima valutazione della loro affidabilità.
Mi è capitato di trovarmi davanti a qualche ragazzo che, all’arrivo di un votaccio per una ricerca palesemente e totalmente copiata dal web, chiedesse ingenuamente cosa ci fosse di sbagliato nel cercare materiale su internet, scartare ciò che era inaffidabile, selezionare materiale nuovo e genuino rispetto a quanto fosse stato fatto in classe, e copiarlo integralmente senza effettuare alcuna modifica.
Spesso si suggerisce di consultare più libri o più fonti “per avere un quadro più completo”: ma questa espressione può risultare fuorviante per un ragazzino di undici o dodici anni che trova un sito dove si parla di tutto genericamente, o altri dove si parla di un argomento specifico in maniera molto particolareggiata, e che non riesce a distinguere ciò che è rumore di fondo da ciò che è pertinente con il compito ricevuto.
Primi passi: distinguere il tipo di fonte, il taglio e lo stile
Prima di verificare che i risultati siano coerenti con la richiesta effettuata, è consigliabile introdurre la motivazione per cui viene fatta, l’obiettivo, e provare assieme qualche strategia.
Un primo passo può basarsi sulla distinzione – che la fonte sia cartacea o digitale – di ciò che è enciclopedico, da ciò che è monotematico. La fonte enciclopedica permette di definire l’argomento, collocarlo nel tempo e nello spazio, identificarne i confini. La fonte monografica o monotematica entra nel vivo e permette di approfondire, ma richiede una maggior capacità di selezione.
Un secondo passaggio può inserire i concetti di taglio e stile:
A chi è rivolta la fonte che stai consultando? Che tipo di parole usa, è ben comprensibile per le tue conoscenze, saresti in grado di riportarne oralmente un piccolo riassunto? E se la fonte è specialistica e destinata a gradi di istruzione maggiori, riesci a estrapolare i concetti che ti vengono utili per il tuo discorso, senza trovarti in difficoltà nel tralasciare quello che invece per te è ridondante?
Le 5 “W” del giornalismo
Una prima proposta su cui si può lavorare in classe sfrutta le “cinque W” del giornalismo anglosassone (what, why, when, who, where, ovvero cosa, perché, chi, quando, dove) per decidere quali domande porsi, e identificarne le risposte. Per ognuna si possono trovare due/tre siti differenti e verificare che le risposte combacino, provare a distinguere i siti che presentano i fatti in modo più schematico o più articolato, definire quali risposte si siano ottenute mettendole singolarmente in un documento, domanda per domanda. Questo primo esercizio dà modo di imparare ad assemblare risposte differenti, di spingere i ragazzi a riformulare le informazioni apprese e non riportarle tali e quali vengano trovate in rete, e soprattutto al docente di verificare che i ragazzi imparino a cercare e operare una prima forma di selezione e non si accontentino del primo risultato offerto da Google.
Wikipedia, croce e delizia degli insegnanti
Per alcuni insegnanti Wikipedia è il demonio mentre altri ne sono fan: come ogni strumento, ha luci e ombre e necessita di un paio di indicazioni prima di suggerire di usarlo o per motivarne il divieto.
Contiene informazioni scritte dagli stessi utenti seguendo diverse norme, e curate da supervisori che monitorano l’aggiornamento. Le informazioni contenute tendenzialmente indicano le fonti utilizzate e, se non sono chiare, univoche o non vengono citate, questo viene evidenziato.
Sono poi consultabili da tutti le discussioni che hanno dato vita alla voce dell’enciclopedia e la cronologia delle modifiche effettuate, in modo che il lettore non solo possa leggere la voce, ma verificare quanto scritto e scoprire le criticità su ogni singolo aspetto di un lemma. Per chi non ne conosce il funzionamento, riconoscerle può essere complesso.
Ma Wikipedia può presentare una seconda difficoltà: la ricerca fatta dai collaboratori su una singola voce è già il risultato di uno sforzo di assemblaggio di informazioni. Per un alunno può rappresentare l’approdo a una ricerca già fatta dove sarà molto complesso e non intuitivo il compito di selezionare testi differenti. Il copia e incolla da Wikipedia spesso non è pigrizia, ma l’impotenza dell’alunno “annichilito” di fronte a un iper-compendio informativo nel quale diventa arduo muoversi per selezionare e fare propri i materiali.
Tabelle di valutazione delle fonti e informazioni
Possono venire utili allora griglie di valutazione delle informazioni, -strumenti un po’ più complessi- per analizzare “oggettivamente” quello che la rete offre. Una fra le più note è il CRAAP test, molto utilizzato nelle scuole americane. Non è specifico per la rete (ed è funzionale quindi a un discorso generale sulle fonti), ma ha alcuni indicatori specifichi.
Il CRAAP test prende il nome dalle iniziali dei 5 parametri presi in considerazione: Currency (attualità), Relevance (rilevanza), Authority (autorevolezza), Accuracy (accuratezza o precisione), Purpose (scopo).
Per ogni categoria si può dare un voto da 1 a 10, potendo così creare poi una classifica della affidabilità delle fonti: 50 è il punteggio massimo ottenibile per una fonte certamente affidabile, fra 45 e 50 la fonte è eccellente, fra 40 e 44 buona, fra 35-39 discreta, 30-34 sufficiente-appena accettabile, sotto il 30 inaccettabile, da scartare.
Come si può facilmente capire, inizialmente lo scopo del lavoro è proprio quello di sviluppare competenze per selezionare materiale in rete, per arrivare solo in seguito al suo utilizzo per la realizzazione di una ricerca vera e propria.
Attualità: aggiornamento delle informazioni | Voto 1-10 |
L’informazione quanto è stata pubblicata o postata? | |
E’ stata revisionata o aggiornata? | |
Rispetto al tuo argomento, le informazioni sono attuali? | |
I link sono attivi? (solo per il web) | |
Rilevanza: l’importanza dell’informazione in relazione alle necessità | |
L’informazione riguarda l’argomento che stai ricercando? Risponde alle tue domande? | |
A chi si rivolge? | |
Il taglio dell’informazione è in linea con le tue competenze? | |
Hai guardato fonti differenti prima di decidere che sarà questa quella di cui ti servirai? | |
Ti sentiresti a tuo agio nell’utilizzare questa fonte per una ricerca? | |
Autorevolezza: la fonte dell’informazione | |
Chi è l’autore/l’editore/sorgente/lo sponsor? | |
Le credenziali dell’autore o dell’organizzazione che pubblica queste informazioni sono chiare e visibili? | |
L’autore è qualificato per parlare di questo argomento? | |
Ci sono le informazioni di contatto, l’editore o una mail di riferimento? | |
La URL rivela qualcosa sull’autore o l’organizzazione che sta pubblicando queste informazioni? | |
Precisione: affidabilità, veridicità e correttezza del contenuto | |
Da dove provengono le informazioni? | |
Le informazioni date sono supportate da prove (note, riferimenti, link, etc)? | |
La fonte usata è stata sottoposta a revisione o ha referenze? | |
Puoi verificare i dati riportati in altre fonti o attraverso la tua conoscenza personale? | |
Il linguaggio o il taglio sembrano liberi da preconcetti o emozioni? | |
Ci sono errori grammaticali, tipografici, ortografici, etc? | |
Scopo: perché questa informazione esiste | |
Qual è lo scopo di questa informazione? Informare? Insegnare? Vendere? Intrattenere? Persuadere? | |
Gli autori/editori/sponsor hanno dichiarato chiaramente le loro intenzioni o scopi? | |
L’informazione è un fatto? Un dato? Un’opinione? Pubblicità? | |
Il punto di vista di chi scrive appare obiettivo e imparziale? | |
Ci sono pregiudizi politici, ideologici, culturali, religiosi, istituzionali o personali? |