L’Agcom presenta il “Libro bianco Media e minori”
È stata presentata nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati la nuova edizione del Libro bianco Media e minori, realizzato dall’Agcom (Autorità garante per le Comunicazioni) in collaborazione con il Censis.
Il documento si basa su una premessa fondamentale: l’avvento del web ha offerto numerose possibilità agli utenti per comunicare tra di loro in maniera più rapida ed efficace, ma ha anche costruito un nuovo spazio potenzialmente pericoloso soprattutto per gli utenti minori. Un ambiente in cui è necessario stabilire regole più rigide di quelle usate nei media radiotelevisivi, per tutelare i minori rispetto a contenuti e abitudini digitali non idonei alla loro età.
Di cosa parla il Libro bianco Media e Minori
Il Libro bianco Media e minori 2.0 è uno documento (si può leggere e scaricare online dal sito di Agcom) ricchissimo per qualità e quantità di contenuti. Uno degli aspetti più interessanti è proprio l’aver raccolto in un unico testo un ampio ventaglio di fonti in un’ottica multidisciplinare. Fornisce infatti dati dettagliati, cita ricerche autorevoli, raccoglie contributi provenienti dalla letteratura scientifica nazionale e internazionale e riporta analisi su tutto ciò che unisce le nuove generazioni e i media (tradizionali e digitali), in una prospettiva di tutela. Nei vari capitoli (1. Nuove generazioni e media in una prospettiva di tutela; 2. Ricognizione normativa ed orientamenti dell’Autorità alla luce della proposta della modifica della direttiva 2010/13; 3. Il contesto attuale fra audiovisivo e new media; 4. Broadcaster, Stakeholder e Istituzioni. Il punto di vista degli stakeholder) il Libro passa in rassegna i principali fenomeni legati all’uso dei media (canali digitali terrestri, satellitari e via cavo, videogiochi, internet, ecc) da parte dei minori, le iniziative già attive per la protezione della loro privacy, le misure necessarie per una maggiore regolamentazione dei media digitali, il rapporto tra adulti e minori rispetto all’uso delle nuove tecnologie e numerosi altri spunti di riflessione sul nuovo contesto comunicativo, con un approfondimento dedicato all’offerta televisiva della Rai, delle emittenti televisive nazionali e dei fornitori di contenuti digitali terrestri, satellitari e via cavo.
In una visione antropologica, che intende considerare il comportamento umano nella società multischermo, il Libro Bianco sottolinea la necessità di alfabetizzazione, inclusione ed educazione digitale, sollecitando iniziative di autoregolamentazione e coregolamentazione, a partire dalla condivisione di buone pratiche in una prospettiva di cooperazione transnazionale.
Non a caso, ampio spazio è dedicato alla disciplina normativa in materia di protezione dei minori: testi sovranazionali, disposizioni interne di rango legislativo e regolamentare, con un focus dettagliato sui diritti dei minori e su come tutelarli nei media tradizionali e nei canali di comunicazione digitali.
Una riflessione generale sul Web 2.0
L’obiettivo principale del Libro bianco è fornire una riflessione completa e documentata sulle misure di tutela dei minori più adatte in un momento storico in cui il contesto comunicativo è digitale e ai media tradizionali (la televisione in primis) si associa il consumo di strumenti nuovi e diversi (per tipologia e per quantità).
Il punto di partenza, dunque, è l’analisi del contesto comunicativo attuale. Il web 2.0 ha, infatti, introdotto delle trasformazioni: l’utente non è più un semplice fruitore passivo, ma un attore attivo che crea e condivide contenuti, partecipa in diretta, usa più canali contemporaneamente.
In questo nuovo panorama digitale hanno trovato un loro posto anche gli utenti minori: bambini e adolescenti esperti delle nuove tecnologie e dei nuovi media e in possesso di più strumenti di comunicazione.
La nuova edizione del Libro bianco media e minori (la precedente del 2013-2014 aveva già sottolineato la necessità di interventi a tutela dei minori diversi da quelli adottati per il sistema broadcasting) riparte da qui, dalla valutazione delle nuove possibilità che la rete fornisce ai minori e dei pericoli che essi possono incontrare (sexting, adescamento online, cyberbullismo, ecc).