iClassics: da Poe a Doyle, i Classici in versione 3.0
Secondo la definizione di Calvino, “Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”. L’autore di “Perché leggere i classici” aggiungeva tuttavia come l’oggetto del proprio libro sembrasse in contraddizione “col nostro ritmo di vita, che non conosce i tempi lunghi, il respiro dell’otium umanistico”.
Più recentemente, Guido Quarzo e Anna Vivarelli in “Leggere – Un gioco da ragazzi”, si sono chiesti se abbia ancora senso proporre i classici ai ragazzi, specie se tagliati e rimaneggiati per adattarli alle esigenze dei lettori contemporanei: “intanto, molti di essi non erano destinati ai ragazzi, bensì agli adulti. Salgari e Verne non scrivevano per i bambini, anche se le loro opere vengono considerate libri per ragazzi. Inoltre, quando un adulto – insegnante o genitore o nonno – propone un classico, quasi sempre è perché non conosce altro […] Nel proporre un classico, un onesto formatore dovrebbe chiedersi: ‘Funziona ancora?’ Anche se il verbo sembra irrispettoso, la domanda è pertinente.”
Ci si chiede reiteratamente se sia giusto o meno proporre testi come “Ventimila leghe sotto i mari” o “Il giardino segreto” a ragazzi e ragazze abituati ai testi sincopati dei telefonini, ai ritmi veloci della rete e al bombardamento di stimoli dei videogiochi. Non ho ancora trovato una risposta pienamente soddisfacente, ma poiché non mi arrendo all’idea che mio figlio cresca senza aver conosciuto libri che io alla sua età ho amato, non cesso di andare alla ricerca di sperimenti che sfidano l’impossibile tentando di riavvicinare il giovane pubblico di oggi ai classici (e non viceversa). Tra quelli di maggior successo c’è ovviamente TWLetteratura, la piattaforma di social reading che applica le logiche della rete – brevità, approccio ludico – alla rilettura e riscrittura di grandi libri del passato, da Pinocchio a Jane Austen.
Un altro progetto interessante è quello spagnolo di iClassics, che si propone di pubblicare autori classici in forma di app interattiva. Una sorta di Letteratura 3.0 che punta ambiziosamente a fondere il meglio della letteratura – nella versione originale, non tagliata – con gli aspetti multimediali del digitale, in cui al testo si accompagna l’illustrazione, l’animazione, la musica, all’interno di una visione sinestetica, immersiva e interattiva dei classici. Non è un caso che lo sviluppatore (o dovremmo dire l’editore digitale?) suggerisca agli utenti/lettori di fruire le opere provvisti di cuffie, per meglio immergersi nelle atmosfere dei capolavori dell’horror e del mistero che rappresentano il catalogo attuale di iClassics, amplificate da illustrazioni intense e animazioni efficaci.
Tutto è infatti cominciato da iPoe, che ha un sound design talmente potente e capace di enfatizzare l’aura del libro, da portare – insieme alle inattese, spiazzanti animazioni – la lettura dei racconti di Edgar Allan Poe ad una nuova dimensione di terrore. La prima raccolta, che contiene racconti come “Il cuore rivelatore”, “La maschera della morte rossa” e “Il ritratto ovale” ha conosciuto un enorme successo, è stata seguita da 2 ulteriori volumi ed ha una pagina Facebook che vanta 186mila follower. Poi sono arrivati iLovecraft, iIrving, iDoyle, iDickens, iWilde e iLondon, in cui sono inclusi racconti brevi ispirati al mistero o al soprannaturale, come i “Racconti di fantasmi” di Dickens, alcuni titoli contenuti nella raccolta “I figli del gelo” di London, la “Leggenda di Sleepy Hollow” di Washington Irving. La selezione va quindi a beneficio della brevità e del coinvolgimento del lettore attraverso ambientazioni orrorifiche e la scelta di autori che hanno per molti versi anticipato i tempi (ma l’essere sganciati dall’attualità non è forse una caratteristica di tutti i migliori classici?).
Anche laddove l’opera non è a tema horror, come nel caso delle fiabe di Wilde e delle avventure di Sherlock Holmes, l’approccio risulta convincente perché accompagna il percorso deduttivo del più famoso investigatore della letteratura con una navigazione per inquadrature successive e passaggi di punti di vista che guida il lettore a scoprire scena dopo scena gli avvenimenti, catturandolo all’interno della storia.
PS Unico neo: i titoli di iClassics non sono al momento ancora disponibili in italiano, ma solo in inglese, spagnolo, francese e portoghese.