Dieci regole per scegliere le app per bambini
Come si sceglie un’app per bambini? Come ci si orienta e come si selezionano i contenuti di qualità nel mare magnum degli store online? Mamamò ha stilato un breve decalogo per genitori (e insegnanti, bibliotecari, operatori culturali…), con le 10 essenziali regole da seguire per valutare le applicazioni migliori. Il decalogo è stato presentato in diverse occasioni, rivisto di volta in volta alla luce del lavoro quotidiano di recensione che si svolge sul sito. Oggi lo presentiamo nella sua versione, probabilmente, definitiva.
- REALIZZAZIONE TECNICA – NO CRASH, NO BUGS
Molti prodotti presenti sugli store hanno un livello qualitativo, dal punto di vista tecnico, piuttosto carente. Non è raro che un’applicazioni presenti “bachi” di funzionamento, si chiuda inaspettatamente o non risponda come dovrebbe alle interazioni. Questo dipende in gran parte dalla mancanza di un filtro nelle logiche di accesso al mercato (chiunque può pubblicare un’applicazione), ma anche dalla logica “pubblico e poi debuggo” – ovvero pubblico una prima versione e poi correggo i difetti di programmazione – che caratterizza il digitale e che è molto lontana dal lento e lungo processo di revisione e correzione bozze che caratterizza l’editoria tradizionale. È fisiologico che un’app abbia qualche piccolo “bug”, ma non dovrebbe presentare errori di funzionamento tali da impedirne l’utilizzo. Bene quindi affidarsi alle recensioni dei siti specializzati (come Mamamò), facendo attenzione che effettivamente testino le app e non le segnalino soltanto. Utile anche leggere le recensioni degli utenti sugli store per verificare se ci sono molte proteste per bachi. - ILLUSTRAZIONI E ANIMAZIONI – LOOKS GOOD
Un’applicazione non è un libro, non è un cartone animato, ma un prodotto multimediale e interattivo che funziona con logiche differenti da altri media. Anche per un’app, però, la qualità dell’apparato iconografico – illustrazioni originali, animazioni espressive – è importante. Gli screenshot sugli store possono darvi un’idea della qualità grafica dell’app. Per quanto riguarda le animazioni, possiamo avere applicazioni particolarmente complesse, che raggiungono il livello di veri e propri corti animati – è il caso per esempio di alcune app da “Oscar” di Moonbot Studios – o semplici ed essenziali animazioni a passo uno. L’essenziale, in entrambi i casi, è che non distraggano il bambino dalla storia, dal gioco, dall’attività educativa proposta ma siano funzionali a rendere il contenuto più coinvolgente.
Salis in fuga, Rebelot. - SOUND DESIGN – SOUNDS GOOD
Proprio perché abbiamo a che fare con un format multimediale, non è solo importante la qualità delle immagini, ma anche quella dell’audio. Suoni o grafiche “fai da te” possono svilire anche l’app meglio strutturata. È importante che lo speakeraggio del testo sia fatto da voci naturali e adatte al personaggio, senza inflessioni straniere. Bene le musiche originali. Meglio evitare jingle e musica di sottofondo in loop, che creano monotonia. È buona norma che ci sia il pulsante “off” per escludere l’audio! I trailer video delle applicazioni su Youtube o Vimeo oppure le videorecensioni possono dare un’idea del sound design. - POTENZIAMENTO DELLE COMPETENZE – MI SENTO BRAVO!
Tablet e smartphone, se utilizzati opportunamente, offrono grandi opportunità per il rafforzamento dell’autonomia e dell’autostima dei bambini, perché consentono anche a piccoli in età prescolare di “fare da soli”. È importante però che il bambino si senta rafforzato e capace di svolgere le attività proposte dall’app, mai frustrato o impotente perché non può portarle a termine. L’app dovrebbe quindi essere adeguata all’età a cui è indirizzata oppure dovrebbe avere livelli progressivi che si adattano a bambini di età differenti. Dovrebbe inoltre offrire meccanismi premianti – dal semplice incoraggiamento verbale “Bravo!”, alla raccolta di punti e stelline. Alcune app consentono utilmente ai genitori di seguire i progressi fatti dal bambino attraverso un sistema di monitoraggio a distanza. - INTERAZIONI E COINVOLGIMENTO – FUNZIONA, SUBITO!
Per catturare l’attenzione di un bambino si deve giocare di velocità: se l’app non lo coinvolge nel giro di pochi secondi, lo hai perso per sempre! Bastano infatti due click per passare da un’applicazione ad un’altra. È bene quindi che sia coinvolgente dalla prima schermata e non abbia tempi lunghi di attesa, né tempi eccessivi di caricamento.
Il libro bianco, Minibombo. - INTERFACCIA E USABILITÀ – MAI IN TRAPPOLA!
L’app deve avere una struttura chiara ed essere facile da usare, con un’interfaccia intuitiva. La presenza di pulsanti di aiuto o tutorial –ovvero istruzioni d’uso – è buona norma, ma serve più agli adulti che ai bambini. Loro preferiscono scoprire da soli come funzionano le cose. L’esplorazione e la scoperta sono parte del divertimento. Se l’app è ben strutturata il bambino non si trova mai in un punto morto, può sempre tornare indietro, sa intuitivamente dove andare. È sempre bene che ci siano alcuni elementi di base nella struttura:
-un pulsante “Home”, per tornare in qualunque momento al punto di partenza,
-i credits/contatti, per avere informazioni su chi ha realizzato l’app e sapere come contattarlo
-un sommario, per poter saltare facilmente da una schermata ad un’altra (cosa particolarmente utile nelle app narrative, dato che i bambini spesso amano riascoltare la parte della storia che prediligono)
-un pulsante “Lingue” per poter passare dalla lingua madre ad una o più lingue straniere
-pulsante audio off/on, che consente di escludere la musica e/o la narrazione. Alcune app consentono utilmente di scegliere tra la modalità “leggimi” (con speakeraggio) e la modalità “leggo da solo” (senza speakeraggio), permettendo così al bambino o ad un adulto di leggere la storia
-un plus non essenziale, ma molto utile, è una sezione dedicata ai genitori, in cui si illustrano gli aspetti educativi, si spiega come sfruttare al meglio i contenuti dell’applicazione e come utilizzarla insieme ai propri figli. - COERENZA NARRATIVA – UNA BUONA STORIA È SEMPRE UNA BUONA STORIA
Una buona storia è sempre una buona storia, indipendentemente da dove viene raccontata, se attorno al fuoco centinaia di anni fa o oggi attraverso una console da gioco” scriveva Alec Sokolow, co-writer Toy Story. Una buona storia e personaggi ben costruiti sono alla base di molte app di successo. Anche quando si tratta di videogiochi…
Monument Valley, Ustwo. - LOCALIZZAZIONE – NON BASTA IL TRADUTTORE AUTOMATICO
Molte app per bambini sono tradotte in diverse lingue, per sfruttare al massimo le opportunità di distribuzione a livello globale offerte dagli store. Talvolta purtroppo le traduzioni sono sciatte e spesso non curano gli aspetti di localizzazione, cioè di adattamento dei contenuti al contesto culturale del paese di riferimento. Una buona app dovrebbe essere impeccabile, anche nei contenuti. Meglio verificare, quando è possibile, la qualità dei testi in italiano. - INNOVAZIONE – WOW! NON L’AVEVO MAI VISTO!
Le app, in quanto nuovi format per nuovi mezzi di comunicazione, sono un territorio naturale di innovazione. Una buona app è anche quella che sfrutta una nuova tecnologia, sperimenta nuovi approcci educativi, coglie sollecitazioni di contenuti originali… È quindi quella che ci affascina, ci fa rimanere a bocca aperta e ci fa dire “Wow! Questo non lo avevo mai visto!”.
Barefoot World Atlas, Touch Press. - PRIVACY E SICUREZZA
Acquisti in-app, pubblicità, notifiche push, link a contenuti esterni, raccolta di dati personali (dati di geolocalizzazione, foto, ID del dispositivo…) rappresentano potenziali pericoli nel caso di minori, tanto che alcuni store si sono dati delle regole. Apple per esempio ha creato una sezione bambini in cui sono presenti solo applicazioni che non presentano pubblicità, acquisti in-app o notifiche push, hanno link esterni protetti da gate parentale e dichiarano apertamente la propria policy in merito alla raccolta delle informazioni personali. Se si scarica un’app al di fuori di queste sezioni “protette”, magari gratuitamente, è bene quindi verificare sempre se queste caratteristiche sono presenti e assumere un comportamento che tuteli il proprio figlio. Gli acquisti in-app non controllati possono essere facilmente evitati inibendo la funzione sul proprio dispositivo. Il vero problema è che possono essere frustranti e talvolta diseducativi per un bambino, perché vincolano l’esperienza completa di gioco all’acquisto di contenuti aggiuntivi: per esempio non si può accedere al livello successivo o non si può vestire il personaggio del proprio costume preferito se non ad un costo ulteriore. Le notifiche push – brevi messaggi che sollecitano il giocatore a tornare all’applicazione, anche quando non sta utilizzando il tablet o il telefono – possono innescare nei bambini ansia e atteggiamenti compulsivi: “Mamma, devo assolutamente proteggere il mio villaggio perché sta per essere attaccato!”. I giochi che prevedono la connessione a internet e tutti i link esterni rischiano ovviamente di condurre il bambino nello sterminato mondo della rete, con tutte le sue opportunità, ma anche con contenuti non appropriati. Meglio quindi sempre valutare se l’app è adeguata all’età del bambino e se il rapporto tra il costo di ciò che si acquista e le sue caratteristiche in termini di esposizione pubblicitaria e potenziali pericoli è adeguato.