Accademia Scienze: bambini e schermi

Accademia Scienze: bambini e schermi

La prestigiosa Académie des Sciences di Francia ha pubblicato un parere dedicato al rapporto tra bambini e schermi. Ne emerge un quadro in generale positivo dell’uso dei dispositivi digitali dal punto di vista dello sviluppo cognitivo e sensoriale. Anche se il parere non nasconde i pericoli di isolamento e di ridotta attività fisica.

Bambini 0-2 anni. L’Académie sottolinea come i tablet e i dispositivi touch in generale, con l’aiuto dei genitori o di altri adulti, avvicinino precocemente i bambini piccoli (0-2 anni) agli schermi, perché hanno un formato molto vicino alla loro intelligenza.

Bambini 2-6 anni. Nella fase di costruzione del pensiero simbolico (tra i 2 e i 6 anni) i bambini devono per la prima volta privilegiare alternativamente il reale e il virtuale. E’ anche l’età in cui in modo spontaneo il bambino può rifugiarsi in modo eccessivo nel mondo virtuale degli schermi. Occorre quindi molto presto educare il bambino ad un uso moderato e autoregolato di questi dispositivi.

Bambini 6-12 anni. L’età della scuola elementare (6-12 anni) è quella del pieno sviluppo cognitivo (lettura, calcolo, ragionamento…). Qui l’uso didattico degli schermi e dei device digitali è determinante. Le tecnologie digitali rappresentano infatti strumenti di una portata inedita per consentire al cervello dei bambini di esplorare con un approccio ipotetico-deduttivo tutti i mondi possibili. Alcuni giochi d’azione migliorano persino le capacità di attenzione dal punto di vista visivo.

I rischi. Ma questi vantaggi cognitivi e percettivi possono essere accompagnati da una intelligenza che si sposta troppo rapidamente, in modo superficiale ed eccessivamente fluido, mentre l’uso di internet impoverisce la memoria e le capacità di sintesi individuali. Inoltre, un utilizzo eccessivo degli schermi provocherebbe una carenza di attività fisica e di interazione sociale, di sonno e di conseguenti rischi maggiori per la vista.