Nasce Sky Kids, tutto il mondo Sky per i bambini a misura di tablet #KidsApp
Sky si è sempre contraddistinta per la varietà e la ricchezza dei canali e dei contenuti dedicati ai bambini e per il suo occhio di riguardo alla qualità: con la nuova app Sky Kids, la prima mobile tv on demand interamente pensata per i bambini e i ragazzi, Sky esporta questo modello al di fuori della tv, rendendo disponibili i propri contenuti anche sui tablet e dando la possibilità ai genitori di averne il pieno controllo.
Se infatti le funzionalità Mosaico Bambini e Parental Control permettevano ai bimbi di muoversi in un ambiente sicuro e protetto sullo schermo della tv, la nuova app Sky Kids consente l’accesso a centinaia di programmi on demand da vedere su tablet anche offline grazie alla modalità “download & play”, senza interruzioni pubblicitarie.
I genitori possono avere totale controllo sull’accesso ai contenuti, impostando un profilo differente per ogni bambino in modo che compaiano solo programmi adatti alla sua età e stabilendo tempi di visione e spegnimento automatico dell’app.
La presentazione dell’app Sky Kids, tenutasi presso la sede di Sky Italia la scorsa settimana con il contributo di esperti di comunicazione e psicologi dell’età evolutiva, ha offerto una valida occasione di riflessione sul rapporto tra bambini e tecnologia, sull’utilizzo da parte dei più piccoli di device mobili, sulla fruizione dei media da parte di figli e genitori: l’avvicinamento di bambini e ragazzi alle nuove tecnologie rappresenta infatti un’occasione di crescita e di formazione positiva se opportunamente incanalato verso un utilizzo consapevole.
Se fino a qualche anno fa l’interrogativo che i genitori si ponevano riguardava semplicemente la quantità di tempo che i bambini potevano trascorrere davanti alla televisione, oggi che il mondo dei media si è trasformato radicalmente le domande si complicano. Con l’avvento di dispositivi che permettono di fruire di infiniti contenuti, senza limiti di spazio e di tempo, in maniera semplice e spesso gratuita, le occasioni e modalità di utilizzo si moltiplicano.
I media possono pertanto essere definiti come degli “ambienti”, dove si intrecciano e si compenetrano televisione, social media, videogiochi: ambienti in cui i nativi digitali iniziano a muovere i primi passi sempre più precocemente e sui quali sono chiamati alla responsabilità e al controllo tanto i genitori quanto gli stakeholders.
“Occorre creare un ecosistema mediale” dice infatti Massimo Scaglioni (professore di Storia ed Economia dei media, Università Cattolica – Ce.RTA), e prosegue: “Così come quando portiamo i nostri figli ai giardini ci aspettiamo che i giochi siano in ottimo stato di manutenzione, che il prato sia pulito ed il parco sorvegliato, così occorre creare un ambiente virtuale dove i piccoli possano muoversi in libertà e sicurezza, con contenuti di qualità adatti alla loro età”.
Un grande aiuto in questa direzione arriva dalle neuroscienze, che possono aiutarci a comprendere le nozioni di base sul funzionamento del cervello dei più giovani. Ad illuminarci è Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva: “La struttura cerebrale di un bambino è infatti strutturata su tre livelli differenti. Se il primo livello è quello della mera sopravvivenza e presenta un funzionamento estremamente basico, il secondo livello è invece quello delle informazioni sul sentire: è il cervello emotivo, che genera risposte automatiche ed istintive. Il terzo livello, infine, è il cervello cognitivo, in grado di gestire i significati da attribuire alle emozioni registrate e di trasformarle in strumenti che possono orientare la nostra vita relazionale. La capacità del bambino di creare collegamenti tra il cervello emotivo e quello cognitivo genera consapevolezza e si sviluppa progressivamente con l’età: diventa pertanto fondamentale offrire stimoli e proposte adeguati e specifici a seconda dell’età e della maturazione cerebrale!”.
Altra evidenza su cui fa riflettere il dottor Pellai è che i nativi digitali hanno un problema di attenzione: la frammentazione nella fruizione dei contenuti media influisce infatti sulla capacità di restare concentrati a lungo su un’attività – anche la visione integrale di un film è spesso un’impresa titanica per un bambino – e , secondo alcuni studi, anche sulla capacità di apprendimento.
Sono così dannose la visione prolungata, la frammentarietà dell’esperienza di fruizione dei media e l’inadeguatezza dei contenuti: le ultime linee guida dei pediatri americani – che hanno inserito nell’anamnesi dei piccoli pazienti anche lo stile di vita familiare rispetto all’utilizzo dei device – propongono pertanto un approccio corretto dei piccoli alla tecnologia, affinchè questa possa essere da stimolo allo sviluppo cognitivo e favorire l’apprendimento.
Ai genitori quindi il compito di limitare il tempo che i bimbi trascorrono davanti allo schermo, favorire la scelta di contenuti di qualità e adatti alla fascia di età, condividere i momenti di visione dei programmi, definire delle zone screen-free all’interno della giornata.
Agli stakeholders, invece, il dovere di proporre contenuti di qualità, che risultino divertenti, interattivi, formativi e innnovativi.
L’app Sky Kids è inclusa senza costi aggiuntivi per i clienti Sky Famiglia ed è scaricabile per tablet da iTunes e Android
In collaborazione con Sky Italia