Byod a scuola: i modi per usare lo smartphone in classe – Parte 2

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Seconda parte dell’articolo che racconta dodici usi dello smartphone, tra i tanti possibili, che ho sperimentato a scuola con i miei studenti, facendo utilizzare i loro dispositivi personali in modalità Byod (Bring Your Own device). Trovate qui la prima parte dell’articolo.

Collabora

Gli studenti devono elaborare la restituzione di un lavoro e per farlo chiedi loro di utilizzare un semplice Power Point. L’unica differenza è che ognuno si occuperà di un numero limitato e preassegnato di slide, con un layout già stabilito: ciascuna dovrà avere un titolo e un sottotitolo, 4 punti chiave, una immagine, una citazione riportata da fonte rintracciabile. Per costruire un prodotto unico e coerente, tutti devono poter accedere a tutto e allora, lavorando in condivisione e online – per esempio su Google Slides – si può procedere spediti verso un prodotto unico, ma partecipativo.

Commenta e chiedi in diretta

Preparo una presentazione da condividere in aula con la classe. Utilizzo uno strumento che consente ai miei studenti di fare domande e commenti per ogni slide che guardano, come Spiral. Ogni studente può accedere con un codice e partecipare. Alla fine della presentazione, possiamo condividere le domande e provare a rispondere, oppure ciascuno può ricevere la risposta in modalità privata sul proprio smartphone. Posso anche decidere di impostare delle domande per ciascuna slide e raccogliere le loro risposte. In ogni caso è molto interessante confrontare i contributi degli studenti, come feedback di valutazione formativa, e usarli poi per organizzare l’attività successiva.

Dimenticato il libro?

Può capitare che qualcuno dimentichi il libro di testo (in classe si usa tutto, perfino il libro). I miei studenti facevano la foto delle pagine necessarie dal libro del compagno e poi le usavano per lavorare, aggiungendo anche sottolineature ed emoticon. Talvolta le frasi significative e le parole chiave venivano ingrandite e postate dentro la piattaforma, in modo da condividerle con tutti.

Comunicare attraverso la chat della piattaforma

La piattaforma che si usa in classe e a casa, Schoology, ha una app. Ogni studente ce l’ha sul suo smartphone e questo consente a ciascuno non solo di essere collegato alla classe, ma anche di poter comunicare con la professoressa o con i compagni in modalità pubblica o privata. Se qualcuno posta dei messaggi o carica dei materiali, si viene avvisati come per qualsiasi altra app, che abbia un servizio di notifica.

Fare indagini storico-sociali con Twitter

Gli studenti della scuola secondaria di I grado non usano Twitter, ma per far conoscere loro un social importante soprattutto per la comunicazione politica e sociale, ci possono essere molti modi. Per esempio, chiedere di ricostruire un fatto, la vita di un personaggio pubblico oppure seguire un evento di impatto sulla società civile attraverso l’analisi degli hashtag e la ricostruzione collettiva dell’evento. Cercando i tweet con gli hashtag collegati, si possono ricostruire le tappe principali, facendo attenzione a distinguere le voci pubbliche (politici, associazioni, istituzioni) da quelle dei semplici cittadini. Per visualizzare meglio l’ordine o analizzare gli hashtag c’è uno strumento gratuito come Socialert, che geolocalizza gli hashtag che vi interessano, vi dice quali personaggi pubblici o istituzioni lo hanno usato e la distribuzione temporale.

Leggi (e ascolta) in un’altra lingua (o nella tua) mentre la prof presenta delle slide in classe

Volete fare una presentazione, durante la quale magicamente appaiano i sottotitoli di ciò che state dicendo in diretta? Anzi, vorreste che i vostri studenti di lingua straniera contemporaneamente possano comprendere tutto nella loro lingua? Beh, lo potete fare con Microsoft Translator. Vi basterà un microfono collegato al dispositivo dal quale proiettate, scaricare l’estensione di Edge o di Power Point sul computer, la rete e che i vostri studenti abbiano scaricato sullo smartphone l’app Translator. La dose di Intelligenza artificiale presente nel programma tradurrà la vostra voce in testo scritto, mentre gli studenti potranno scegliere sullo smartphone in quale lingua leggere i sottotitoli.