7 consigli se tuo figlio ti dice: “Da grande farò lo youtuber!”
Il numero di persone che utilizzano YouTube è arrivato a 1,3 miliardi nel 2017.
Tra questi ci sono moltissimi bambini, che vanno pazzi per i loro idoli: gli youtubers.
Capita sempre più spesso che alla classica domanda che si rivolge ai ragazzi: “Cosa vuoi fare da grande?”, la risposta sia: “Voglio fare lo/la youtuber!”
1. Essere là dove è il cuore di tuo figlio
Se la vostra prima reazione a questa risposta è: “Cosa è uno youtuber e cosa fa?” è giunto il momento di essere sul pezzo.
Gli youtubers sono spesso giovani e giovanissimi produttori di contenuti creativi originali per la piattaforma di YouTube, che iniziano a postare i loro video, a essere seguiti, a avere molte condivisioni e like e quindi a guadagnare anche molto dalle inserzioni pubblicitarie. Ma cosa rappresentano per mio figlio?
Il consiglio numero uno è sempre quello di interessarsi a ciò che cattura l’attenzione dei figli: quali sono gli youtubers preferiti di tuo figlio? Che argomenti trattano?
Non esistono testi su cui approfondire, ma il modo migliore per imparare è chiedere a loro, mettersi di fianco a loro e guardare.
2. L’empatia per avviare il dialogo
Vi siete informati, avete visto qualche video con i vostri figli e a questo punto avete la tentazione di mettervi le mani nei capelli? “Come può essere quello/a un modello da imitare?”
Vi consiglio di fermarvi un attimo prima di esternare a gran voce il vostro sgomento e la vostra disapprovazione.
Proviamo ad immedesimarci: anche noi siamo stati bambini e adolescenti e avevamo i nostri idoli, molti dei quali sono sfumati come meteore. Come reagivamo quando ci dicevano che erano solo sciocchezze e che la vita vera era altro?
Tanti youtubers a noi adulti magari non dicono nulla, parlano di cose che noi riteniamo poco interessanti o perfino stupide, può anche essere che utilizzino un linguaggio che noi riteniamo poco appropriato. Tra sei mesi o un anno saranno ancora il mito di vostro figlio? Probabilmente no. È abbastanza inutile fare guerre e ergere barricate: disprezzare o mettere in ridicolo interromperà la comunicazione e non ci aiuterà di certo a avviare un dialogo né a capire perché quello youtuber è così interessante per mio figlio.
3. Aiutalo a identificare le sue passioni
Adesso è il momento di capire perché vostro figlio vuole fare lo youtuber. La risposta probabilmente è abbastanza semplice: uno youtuber è una persona che guadagna molti soldi (e probabilmente, nel caso di quelli seguiti da tuo figlio, riceve molti prodotti come giochi e videogiochi gratis da testare) e è diventato popolare, facendo ciò che gli piace e divertendosi. Del resto, non è un sogno anche per noi adulti: “Fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita”?
Non concentriamoci sull’imitazione dell’idolo del momento, ma partiamo da lì per parlare con nostro figlio della parte inespressa del messaggio “voglio fare lo youtuber”: cosa ti piace? Cosa ti piacerebbe esprimere? Quali sono le tue passioni?
E, in fondo, auguriamo ai nostri figli di poter guadagnarsi da vivere facendo qualcosa che piace loro e li diverte.
4. Mandalo a caccia del suo talento
Adesso siamo pronti per fare un piccolo passo in più: uno youtuber è qualcuno che è competente e originale nel suo campo. So che ora molti di noi ‘grandi’ avrebbero diverse obiezioni, ma limitiamoci ai dati. Ogni minuto vengono caricate trecento ore di video e ogni giorno vengono guardati quasi cinque miliardi di video: o sei bravo e dici qualcosa di nuovo, oppure ti perdi nel mare della navigazione. E se non emergi, non guadagni.
Ok, vuoi fare lo youtuber? In cosa sei bravo? In cosa sei competente? Quale è il tuo talento? Cosa pensi di poter condividere di originale e creativo?
5. Tra il dire il fare, c’è di mezzo il fare
Se siamo arrivati fino a qui, siamo già a un buon livello di dialogo e possiamo spingerci un po’ più in là.
Basta aprire un canale youtube e avere qualcosa da dire, perché diventi un lavoro? Proviamo a chiedere ai nostri figli (sono loro gli esperti, no?) come si realizza un video. Magari aiutiamoli a sperimentare: scegliere un contenuto, preparare una scaletta, preparare i materiali, trovare gli strumenti adatti per registrare, montare i video.
Questo passaggio li aiuterà a capire che il guadagno, anche se si fa qualcosa che piace, è frutto di lavoro e preparazione, costanza, dedizione e impegno. Altrimenti sei uno dei tanti. Fare delle prove, che magari non andranno mai online, è un bell’esercizio di organizzazione e disciplina.
6. Da consumatori a creatori
Forse state pensando che questi consigli hanno lo scopo subdolo di scoraggiare i vostri figli dall’intento di diventare youtubers. In realtà non era esattamente questo il mio scopo: non siamo noi che ci lamentiamo sempre: “Passi tutto il giorno a guardare video!!”? E se al posto di limitarsi a essere consumatori, iniziassero a creare anche loro? Quale modo migliore per aumentare le proprie competenze digitali?
Inoltre, la capacità di saper presentare ciò che si sa, saper raccontare ad altri, saper ascoltare e interagire con il nostro ‘pubblico’ non è da sottovalutare per qualsiasi lavoro farà in futuro vostro figlio,
7. Un esame di realtà
Infine non sottovalutiamo alcune questioni pratiche su cui riflettere: come saprete, YouTube fa parte della grande galassia Google e quindi per aprire un canale su questa piattaforma bisogna disporre di un account Google che soddisfi i requisiti minimi di età. In caso contrario il video viene segnalato e se si riscontra che l’autore del caricamento ha dichiarato un’età non esatta durante la creazione del proprio account, YouTube provvede alla chiusura dell’account stesso. Il Regolamento europeo sulla privacy (GDPR) non consente “l’offerta diretta di servizi della società dell’informazione (quindi iscrizione ai social network e ai servizi di messaggistica) a soggetti minori di 16 anni”, a meno che non sia raccolto il consenso dei genitori.
Parlatene con vostro figlio: questo è un dato importante con cui fare i conti sulla strada per diventare youtubers.
In ogni caso aggirare l’ostacolo è abbastanza semplice (non viene chiesto un documento) quindi verificate che i vostri figli minori di 16 anni non abbiano già aperto un loro canale a vostra insaputa, “Mia mamma e mio papà pensano che fare lo youtubers sia una stupidata, mi disapprovano, quindi lo faccio senza dirglielo”. Dialogare e accompagnare è sempre meglio che vietare.
Se avete dato il vostro consenso, guardate con interesse i canali a cui sono iscritti i ragazzi e che li ispirano, ragionate con loro sulle impostazioni privacy e sulla permanenza delle immagini in rete, interessatevi ai contenuti che pubblicano. Insomma, per farla breve, non rinunciate al vostro ruolo educativo.
Questi sette consigli forse non vi renderanno genitori di ricchi e famosi youtubers, ma vi aiuteranno sicuramente a conoscerli meglio e a crescere insieme loro.