Un gioco di social reading in famiglia? 5 buoni motivi per partecipare a #RagazzeTw
Segnate in agenda… dal 4 al 29 marzo arriva #RagazzeTw, un gioco di lettura aumentata in rete, nel quale sarà possibile scambiare messaggi via social, con le protagoniste del libro “Ragazze con i numeri”, quattro scienziate straordinarie, di cui si leggerà la vita secondo un calendario condiviso.
Devo ammetterlo. Questo gioco l’ho ideato, ispirandomi al metodo di TwLetteratura, pensando alla scuola, ai miei alunni e alle mie alunne. Strada facendo, poi, mi sta sorgendo il dubbio che possa essere interessante non circoscriverlo solo alla classe, e di proporlo anche in famiglia, a partire dalla mia: ed è proprio quello che farò, giocando con Marilena e Teresa, le mie figlie, quasi ragazze!
Non voglio dilungarmi sul COME si fa a partecipare: qui trovate già bell’e pronte tutte le indicazioni e, se vorrete, anche il modulo per iscrivere la vostra famiglia, spacciandola serenamente per una… scolaresca!
Ora penso sia più utile concentrarsi sul PERCHÉ partecipare, condividendo le motivazioni che avverto più urgenti per mettersi in gioco con un gioco di social reading, come mamma o come papà (e perdonate il gioco di parole)!
Ecco i perché per i quali penso valga la pena partecipare a #RagazzeTw, non solo a scuola, ma anche in famiglia:
1. Per appassionare alla lettura (aumentata)
Arrendiamoci all’idea: la possibilità di trasmettere ai nostri figli la passione per la lettura, non si gioca ormai solo nel mondo fisico, reale, ma anche in quello che Baricco definisce oltremondo della rete: conservare una linea di demarcazione tra i due mondi è diventato impossibile, quasi inutile. E quando non riesci più a distinguere quella linea sei nel Game.
Come per #RagazzeTw: proprio di un gioco si tratta, un gioco di lettura aumentata, basato su tre regole:
- leggere un testo rispettando un calendario comune
- riscrivere il testo, sotto forma di commento, parafrasi o messaggio, rispettando il vincolo della brevità
- condividere il testo prodotto, sperimentando con una piccola comunità, la dimensione sociale della lettura
2. Per educare ai social (creativamente)
Non è mai troppo presto per imparare a comunicare responsabilmente in rete: lo sostengono anche gli amici di Parole Ostili nel loro delizioso Manifesto per i più piccini, che riassume in 10 punti quanto sia importante aiutarli a distinguere le parole appuntite dalle parole piumate. Il punto 5 del manifesto infatti recita che “ci sono delle parole che fanno ridere e stare bene, come una coccola o un abbraccio. E abbracciarsi con le parole è bellissimo”!
L’esperienza di maestra (con il pallino per il digitale), mi ha insegnato che la via migliore per educare i nostri figli (o alunni) all’uso dei social, sia intraprendere insieme, senza indugio e senza pregiudizi, la strada del gioco e della creatività.
Se voleste approfondire l’argomento, non perdetevi l’intervista che ho fatto all’autrice di NO APP, un libro speciale, che raccoglie tante idee per utilizzare i dispositivi digitali con i nostri figli puntando tutto sull’unica App che non si scarica, la creatività, appunto!
3. Per sradicare uno stereotipo (di genere)
Non è un davvero un caso che il gioco di #RagazzeTw si svolga nel mese della festa – o più precisamente- della Giornata Internazionale della Donna: negli ultimi anni, con l’iniziativa Il mese delle STEM (Science, Technology, Engineering, and Mathematics), scuole e associazioni sono state invitate ad ideare iniziative per incoraggiare la passione per le materie scientifiche e tecnologiche, e contribuire così a sradicare lo stereotipo secondo il quale le ragazze dimostrerebbero meno attitudine verso le materie scientifiche.
Partecipando a #RagazzeTw, abbiamo l’opportunità di dare alla causa il nostro piccolo contributo, quanto meno simbolico, nel colmare il gap di genere, che porta l’Italia a registrare ancora una forte disparità di genere: la speranza è di far appassionare, attraverso la lettura della vita di quattro scienziate, tutti -ma soprattutto le nostre figlie- alla meraviglia dello spazio, della natura, delle scienze, insomma delle discipline STEM!
4. Per 4 scienziate da scoprire (o riscoprire)
Nel libro “Ragazze con i numeri” sono raccontate le vite di 15 donne, che hanno fatto delle STEM la loro ragione di vita. Con le autrici, Roberta Fulci e Vichi De Marchi, ho scelto di dedicare ciascuna settimana del calendario condiviso, a 4 scienziate straordinarie, le cui vite fossero decisamente ad alto potenziale di ispirazione, in diversi campi della scienza:
- Valentina Tereshkova, la donna che per prima ha volato nello spazio
- Jane Goodall, la donna che, con le sue ricerche sugli scimpanzé, ha rivoluzionato la primatologia
- Maria Sibylla Merian, la donna che, grazie ai suoi meravigliosi disegni scientifici, è ritenuta la prima entomologa della storia
- Rita Levi Montalcini, la donna che, prima in Italia, è stata insignita di un Premio Nobel scientifico.
5. Per essere d’esempio (digitale)
Un buon insegnante deve essere anche un buon scolaro, deve imparare cose nuove assieme ai bambini, dando un buon esempio di apprendimento.
Così sosteneva Papert, colui che inventò il primo linguaggio di programmazione per bambini.
L’ultima motivazione è quella che mi riguarda da molto vicino, perchè mi vede coinvolta sia come mamma che come maestra: parafrasando la promessa degli scout, penso che noi genitori dovremmo fare del nostro meglio per essere di buon esempio; essere persone creativamente connesse e, all’occorrenza, anche intelligentemente sconnesse.
La sfida è riuscire ad allargare l’orizzonte di senso dell’uso dei social, della rete e degli strumenti digitali, in generale, più che proibirne l’accesso. Magari cominciando ad accendere lo smartphone e, anziché postare l’ennesimo selfie, mandare un messaggio alla prima donna astronauta, scritto a quattro dita con nostra figlia.
È certamente un gioco, ma come tutti i giochi, aiuta a crescere. Cosa aspettate? Aprite il libro, collegatevi alla rete e iniziate a giocare con le #RagazzeTw!