Disinnescare l’invidia social

Invidia sui social, smartphone

Prendiamo due elementi:

  • un periodo della vita come la preadolescenza e l’adolescenza in cui hai bisogno di definire te stesso, capire chi sei e confronti il tuo corpo e le tue opportunità con quelle di altri persone famose o popolari; una fase della tua esistenza in cui ti è necessario per esistere il riconoscimento da parte degli altri e cerchi accettazione da parte del gruppo.
  • la rete e i social dove numero di followers, like, cuoricini e commenti positivi sono visibili a un gran numero di persone e dove tanti condividono le proprie vite, moltiplicando le occasioni di confronto.

Mescoliamoli più o meno a lungo e otteniamo una miscela esplosiva:

  • l’invidia, ovvero il vizio capitale meno cool, forse l’unico che nessuno è disposto a confessare; quello di cui tutti ci vergogniamo, ma che ha il potere di avvelenare inesorabilmente chi lo prova.

Come aiutare i ragazzi (ma anche noi adulti) a disinnescare questa bomba in 10 mosse?

  1. Dare un nome

Si può affrontare qualsiasi nemico, se sappiamo chi è e come si chiama. Quel sentimento che proviamo quando scorriamo le nostre timeline e che ci lascia l’amaro in bocca, ci intristisce e ci fa sentire incapaci, inadeguati, imperfetti e che a volte ci rende anche stizzosi e pieni di rancore, si chiama invidia. Non siete gli unici a provarla. Un primo passo per combatterla è darle un nome.

  1. Razionalizzare

Sui social ognuno di noi tende a condividere i viaggi migliori, i piatti riusciti, i selfie in cui siamo venuti davvero bene: non si tratta di mentire (o meglio non sempre) ma semplicemente si tende a condividere le cose positive della nostra vita e non quelle negative. Così, scorrendo i profili di amici o personaggi famosi si può avere l’idea che gli altri abbiano vite perfette, senza difetti e criticità.

Non è così: è solo quello che scelgono di farci vedere più o meno consapevolmente. Se ci pensiamo bene è qualcosa che facciamo anche noi.

  1. Controllare chi seguiamo

Se seguiamo persone che incontriamo anche tutti i giorni, sappiamo veramente come sono e ci rendiamo conto che ciò che postano è solo un aspetto della loro storia personale.

Ma come la mettiamo con le vite meravigliose di tutti quelli che non conosciamo? Anche per loro vale quanto abbiamo detto prima. Può accadere che più tempo passiamo sui social e maggiore sia la nostra insoddisfazione. I profili che seguiamo ci ispirano, ci influenzano positivamente o hanno l’effetto di intristirci e minare la nostra autostima? Possiamo scegliere di seguire solo chi ci stimola a fare meglio?

  1. Essere consapevoli

Noi che immagine diamo di noi stessi sui social? Spesso anche noi siamo vittime della corsa condividere immagini o situazioni migliori di quelle che ha postato un amico o un conoscente, creando un circolo vizioso in cui proviamo invidia e cerchiamo di causarla.

Se ce ne rendiamo conto, proviamo a uscire da questo meccanismo: la perfezione non è di questo mondo e l’invidia non fa costruire relazioni, ma le distrugge e soprattutto danneggia inesorabilmente noi che la proviamo.

  1. Comunicare, non controllare

Se usiamo i social soprattutto per controllare cosa ha postato un amico con cui ho avuto problemi o che immagine ha condiviso la tipa che sta con il mio ex, la nostra invidia aumenterà inevitabilmente. La rete ci fa stare meglio se la usiamo come uno strumento di comunicazione, non di controllo degli altri.

  1. Non insultare

l’invidia può accecarci e portarci per frustrazione ad agire o commentare in modo compulsivo senza riflettere, soprattutto se siamo dietro uno schermo. Evitiamo di parlar male, insultare, essere aggressivi o segnalare profili inutilmente solo perché ci infastidisce la loro popolarità: questi atti possono costituire reato e comunque sono una perdita di tempo e energie, ma soprattutto far cadere l’altro non ci aiuterà a emergere, né aumenterà la nostra autostima.

  1. Apprezzare

Spezziamo l’invidia dichiarando il nostro apprezzamento all’altro: riconosciamo le sue qualità, non temiamo di fare un complimento o di dire grazie. Questo ci mette in relazione e comunicazione con l’altro e può far fiorire inaspettate occasioni di scambio e crescita.

  1. Essere protagonista

L’invidia ci fa attribuire le cause del nostro malessere agli altri: riprendiamo il comando delle nostre emozioni e proviamo a pensare che non è l’altro che ha quello noi vogliamo, ma che siamo noi che non abbiamo qualcosa che desideriamo fortemente. Siamo noi i protagonisti della nostra vita e non è colpa degli altri quello che succede a noi.

  1. Scegliere i propri obiettivi

Quando sentiamo nascere in noi l’invidia per qualcosa che qualcuno è o ha, chiediamoci se veramente vogliamo quella cosa (soprattutto se fino tre minuti fa ne ignoravamo l’esistenza ma adesso non possiamo più farne a meno). Spesso i social ci creano bisogni che in realtà non abbiamo e ci fanno sentire scontenti delle nostre vite, se le confrontiamo con quelle degli altri.

Ma quali sono i nostri obiettivi? Li conosciamo? Lavoriamo su ciò che vogliamo e desideriamo per noi e per la nostra vita, non perché ce l’ha un altro.

  1. Passare all’azione

L’invidia paralizza, immobilizza e schiaccia: passare all’azione, fare qualcosa per noi, per raggiungere i nostri obiettivi o per aiutare gli altri è il metodo migliore per arrivare al cuore della bomba e disinnescarla.