Tembo va a giocare

Tembo va a giocare.Sviluppatore: Grafime Digital SL/BubbleBooks. Supporto: iPhone, iPod Touch e iPad. Richiede iOS 6.0 o successivi. Lingua: Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo, Catalano, Portoghese e Tedesco. Prezzo: € 2,69.

Tembo va a giocare appartiene ad una collezione di quattro racconti interattivi per bambini dai 3 anni in su, prodotta dalla casa editrice digitale spagnola BubbleBooks con attenzione all’inclusione educativa. Lo dimostra l’apparato di supporto all’app a disposizione dei genitori che è ben fatto e consente di selezionare la lingua, il tipo di carattere – include anche il font Open Dyslexia -, spaziatura tra le lettere e aumentare o diminuire il contrasto con il fondo per facilitare la lettura anche a bambini con difficoltà e disturbi dell’apprendimento.

L’app include una sezione importante di giochi – memory, puzzle, gioco di associazione – che sono strutturati per livelli di apprendimento e consentono quindi di adattare la difficoltà all’età e al ritmo del bambino.

Le storie, essenziali e adatte a bambini in età prescolare, hanno come protagonista l’elefantino Tembo che insieme ai genitori esplora la savana e i suoi abitanti. Ogni scena è disegnata con forme semplice e stilizzate, colorate a tinte piatte, che non sono particolarmente ricercate e hanno animazioni limitate e un po’ rigide, ma hanno il pregio di essere facilmente identificabili dai bambini.

Anche le interazioni sono elementari e funzionali a identificare il nome dei diversi personaggi: toccando gli oggetti sullo schermo il bambino identifica gli animali e ne scopre il verso, grazie a un sound design minimale ma efficace e alla voce narrante, più convincente in inglese e spagnolo, un po’ affettata in italiano.

Lasciano un po’ perplesse alcune scelte di navigazione come quella, francamente un po’ datata, di uno scorrimento lineare tramite frecce. Non si capisce poi perché il passaggio da una scena all’altra debba essere sottolineato dallo speaker con la frase “Scena successiva”, che risulta ridondante e un po’ invasivo rispetto allo scorrere del racconto.

E qualche dubbio ce lo lasciano anche la scelta di chiamare alcuni animali con nomi generici, come il facocero che viene chiamato cinghiale e le galline di faraone “galline”. I bambini scoprono le differenze del mondo anche arricchendo il proprio lessico. Per questo Pumbaa, che cantava Hakuna Matata ne Il re Leone della Disney, non è mai stato un semplice cinghiale, ma un facocero della savana!