Maggie e il Tesoro di Seshat, un’app pro STEAM e contro gli stereotipi
Di cosa si tratta: un’app per la matematica, contro gli stereotipi di genere
Il videogioco per smartphone e tablet Maggie e il Tesoro di Seshat nasce per esercitare il pensiero logico matematico e il problem solving dei bambini. Scaricabile gratis, è un’iniziativa di Soroptimist International d’Italia, un’associazione di donne impegnate nello sviluppo del potenziale femminile, che si sono avvalse della consulenza scientifica di Pietro di Martino, membro della Commissione Italiana per l’insegnamento della matematica, e di Studio Evil di Bologna. Tra le finalità dell’app, anche il superamento degli stereotipi di genere, che vedono tra gli altri il pregiudizio che il sesso femminile sia meno portato per le discipline scientifiche (le famose STEM, cui si aggiunge ora anche Arts, nell’acronimo STEAM).
Protagonista dell’avventura è infatti la giovane Maggie, che – appassionata di archeologia – parte alla volta della città de Il Cairo per risolvere un mistero di lunga data, già affrontato senza successo da sua nonna: l’enigma del tesoro custodito nella piramide di Seshat, tanto introvabile da portare a dubitare della sua reale esistenza. In compagnia di alcuni amici (Ed, Amelia e Omar), Maggie si muove tra Europa ed Egitto e affronta dei quesiti, di tenore logico matematico ma calati in una cornice storico-archeologica, la cui soluzione consentirà di avanzare nello scioglimento del mistero.
Ci piace perché fa contare e leggere
L’obiettivo dell’app è di far familiarizzare i bambini con competenze aritmetiche di base, massimo comune divisore e minimo comune multiplo, isometrie e similitudini, teoria dei grafi e calcolo delle probabilità, il tutto in modo ludico e avendo l’opportunità di fallire e ritentare fino a trovare da soli la soluzione.
Il gameplay dell’app non prevede infatti di poter procedere nell’avventura se non risolvendo i quesiti proposti, per il cui superamento talvolta servirà l’aiuto dei genitori o dell’insegnante: se i giochi a base di tragitti e puzzle possono essere affrontati anche da bambini dei primi anni delle elementari, gli altri a base di somme e divisori comuni sono pensati per bambini un po’ più grandi. E di questo, forse, bisogna tener conto quando si propone l’app, perché l’esperienza sia godibile e non fonte di frustrazione per i più giovani.
Solitamente, le app definite come allenanti per le competenze matematiche sono da un punto di vista narrativo piuttosto deboli. Nel caso di Maggie e il tesoro di Seshat, invece, la vicenda è coinvolgente, tanto da spingere i ragazzi a cercare con tenacia la soluzione, per arrivare a scoprire cosa si nasconde da tanti secoli nella piramide. I dialoghi tra i personaggi sono quindi serrati, frequenti i cambi di scena e paese, e forse ad essere ripetitivi sono proprio i giochi logico matematici, che spesso ripropongono la stessa meccanica, anche se di mano in mano si fanno di più ardua soluzione.
L’app non esercita i ragazzi solo nelle competenze logiche matematiche, ma propone loro anche un’interessante esplorazione delle nuove modalità di lettura possibili grazie al digitale. Si può tornare sui propri passi grazie a una mappa sempre raggiungibile che si arricchisce di nuovi luoghi col procedere della storia, in una stanza del tesoro si raccolgono oggetti utili in un secondo momento dell’avventura e gli ambienti si possono esplorare liberamente alla ricerca di monete spendibili al bisogno.
I personaggi sono stati caratterizzati, in particolare Maggie è una specie di Lara Croft intraprendente e acuta attorniata da amici che le fanno da spalla nelle soluzioni degli enigmi, ma risentono dell’eccessiva fissità cui li relega la comprensibile mancanza di una vera e propria animazione.
Perfetta per chi…
… vuole far passare ai ragazzi contenuti educativi, dalla matematica al superamento degli stereotipi di genere, utilizzando il gioco e la narrazione. Un esperimento interessante, utilizzabile anche a scuola.