5 idee, anzi 100 per rendere la rete un posto migliore
Ispirata dal recente Safer Internet Day, vi propongo 5 idee per sperimentare un uso positivo del web con i nostri ragazzi e ragazze. Iniziamo con alcune domande, che sempre più mi accompagnano a scuola come insegnante (ma anche a casa, come mamma):
Cosa vuol dire “educare alla cittadinanza digitale”?
La questione sta diventando sempre più un’esigenza, anzi, un’urgenza educativa: ma come passare dalle buone intenzione ai fatti?
Oltre ad indicare rischi, pericoli e divieti della rete, quali esperienze proporre in un’ottica costruttiva ai nostri ragazzi, alunni o figli che siano, per farli crescere e accrescere la loro consapevolezza di futuri cittadini digitali ?
In questo intenso mese, iniziato il 6 febbraio con il Safer Internet Day, la giornata internazionale organizzata dalla Commissione Europea per promuovere un uso più sicuro e responsabile del web, ho avuto l’opportunità di partecipare, conoscere e organizzare diverse iniziative: le condivido qui, con la speranza che diventino, più che risposte, idee didatticamente molto contagiose!
#supererrori del Web
Per i ragazzi della Secondaria di I grado della mia scuola, abbiamo organizzato una mattinata di riflessione oserei dire “esperienziale”, sugli errori del web e su quali possibili rimedi; come spunto alla discussione l’efficacissima mini-serie “I SuperErrori del Web”, prodotta da Generazioni Connesse. Ospite della mattinata, Stefano Buonamico, regista della serie, che ha spiegato ai ragazzi la genesi di Chat Woman, Silver Selfie, l’Uomo Taggo e tutti gli altri Super Errori.
A seguire partecipazione al sondaggio flash “A quale SuperErrore ti senti di assomigliare di più?”, con i ragazzi che hanno risposto direttamente dal loro cellulare; poi commento delle risposte e riflessione sui possibili rimedi agli errori, insieme alla psicologa F. Orlando, esperta nel campo. E per concludere, un bel momento costruttivo e creativo in cui i ragazzi, sempre con i cellulari, installata l’App gratuita “StopMotion Studio”, hanno animato le loro parole “antidoto” agli errori del web: se siete curiosi di scoprire quali e quante siano, guardate qui!
#paroleascuola
Il 9 febbraio 2018 sono stata maestra in trasferta a Milano, per partecipare, insieme a centinaia di colleghi, a “Parole a Scuola” la ricchissima giornata di formazione sul tema delle competenze digitali e dell’ostilità nei linguaggi, organizzata dall’ATS Parole O_Stili.
Durante la giornata, oltre a numerosi panel e workshop, è stata presentata una raccolta di 100 schede didattiche, nata grazie al contributo corale di tanti docenti: uno strumento operativo utilissimo per proporre in classe percorsi didattici sulla consapevolezza della comunicazione in rete, interpretati attraverso i 10 principi del Manifesto di Parole O_Stili. Nelle schede, suddivise per i tre ordini di scuola, si trovano descritte attività della durata di circa un’ora, che spaziano su tutte le discipline, educazione fisica compresa!
E se non conoscete ancora il Manifesto, ritagliatevi appena possibile un momento per leggerlo e soprattutto per firmarlo (simbolicamente lo hanno fatto anche i bambini della mia classe)!
p.s. Parole O_Stili ha contribuito a costruire, con oltre 120 organizzazioni tra istituzioni, mondo accademico e società civile, il Curriculum di Educazione Civica Digitale da poco pubblicato dal MIUR.
#invasionidigitali
Sempre nella giornata di Parole a scuola, tanti bellissimi incontri: tra questi, Marianna Marcucci, co-fondatrice di Invasioni Digitali. Si tratta di un progetto che propone ai cittadini di appropriarsi simbolicamente di luoghi di cultura, come musei, siti archeologici, centri storici, partecipando a invasioni pacifiche armati di smartphone e condividere così l’esperienza attraverso i social network. Tra il 20 aprile e il 6 maggio, siamo tutti invitati a partecipare, per riscoprire e far conoscere il nostro immenso patrimonio: diventando un invasore digitale, organizzando un’invasione o partecipando ad uno dei tanti eventi in programma!
Questo urban game mi sembra davvero un’opportunità da non perdere, per proporre ai nostri ragazzi quella che nella rinomata didattica per competenze viene chiamato “compito di realtà”: organizzare un’invasione digitale, vera o simulata che sia! Come fare? A pag.14 delle schede didattiche di Parole O_Stili dedicate alla scuola secondaria di I Grado, si trovano tutte le indicazioni per trasformare i vostri alunni in invasori digitali!
#ringraziarevoglio
Poco meno di un anno fa, scoprivo su Twitter un progetto che usa la scrittura poetica come antidoto all’odio in rete: chiunque può proseguire, con un verso in forma di tweet, la poesia inesauribile in cui J.L.Borges elenca i motivi per i quali si sente di voler ringraziare la vita.
Senza pensarci troppo, lo proposi ai miei alunni di 8 anni: non potevo sapere che con i loro versi, strampalati e deliziosi, sarebbero stati i primi bambini a partecipare al progetto ideato da Lorenza Anselmi!
Insomma, la poesia via social ha reso possibile un cortocircuito di passioni e idee: fatto sta che a Parole O_Stili, Lorenza ed io, abbiamo lanciato il kit didattico per partecipare a RingraziareVoglio, che contiene tanti suggerimenti per realizzare in classe l’attività ed educare gli alunni, non solo all’uso positivo della rete, ma anche alla felicità!
Una sintesi della proposta si trova anche a pag.31 delle già citate schede didattiche di Parole O_Stili dedicate alla scuola secondaria di I Grado, ma se volete ricevere il kit completo, scrivete una email qui.
#TwContare
Un altro incontro di cui #ringraziarevoglio la rete, è quello che ho fatto con TwLetteratura: da diversi anni ormai, faccio parte di una grande comunità che, secondo un metodo condiviso, legge e commenta testi su Twitter e Betwyll, l’App dedicata al social reading.
La proposta con cui concludo questa carrellata di idee per un web migliore, mi permette di agganciare al tema dell’educazione digitale quello delle STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics). È in arrivo il mese di marzo, che da un paio di anni è anche il MeseSTEM: enti, scuole, associazioni, sono invitate a proporre iniziative per ispirare le nostre studentesse a queste discipline e provare a colmare il divario di genere, ancora molto sensibile in Italia, sia nei percorsi di studi che nelle successive scelte di professionali.
Ho voluto dare alla causa il mio piccolo contributo e ho ideato #TwContare, un gioco di social reading, dedicato in particolare alle nostre alunne e figlie. Per una volta si leggerà in rete, anziché un libro, un film: si tratta del bellissimo “Il diritto di contare”, ispirato ad una storia vera, in cui le donne contano davvero molto. Tutti, anzi, tutte potranno commentare le varie scene del film, e chi lo vorrà potrà anche dialogare idealmente via tweet con le tre protagoniste del film. A dar voce a queste donne straordinarie, ci sarà il lavoro corale di alcune studentesse, altrettanto straordinarie.
Ecco i loro account, di cui diventare immediatamente follower:
@TwDorothyV, @TwMaryJ e @TwKatherineJ.
Vi aspetto per giocare inSTEMe: “conto” su di voi!