Wonderbook. Libro incontra videogioco
Domenica scorsa alla Games Week, la più importante fiera italiana di videogiochi, ho visitato lo stand Sony Playstation per provare il nuovo Wonderbook, come annunciato nel post di settimana scorsa. Entrare al padiglione MiCo di Fiera Milano City è stato come essere catapultati in un’altra dimensione: un caos indicibile di suoni, voci, musiche, giovani cosplayer e adulti ipnotizzati dai pixel di una miriade di megaschermi (il visitatore tipo è il maschio ventenne).
Allo stand io e mio figlio di 6 anni ci siamo sentiti un po’ meno fuori luogo, accolti da Linda e Sara –Mamma in 3D, Mammachetesta – di Dicelamamma.it, blog sostenuto da Playstation, nato per rispondere alle esigenze dei tanti genitori che si chiedono come affrontare la crescita del proprio bambino all’alba del XXI secolo e come dosare la tecnologia che lo circonda.
Il libro degli Incantesimi, primo titolo di Wonderbook, la nuova periferica pensata per i bambini tra i 5 e i 10 anni, si conferma affascinante. Tenendo tra le mani un libro vero e proprio, con la sua copertina cartonata azzurrina, siamo stati proiettati attraverso la realtà aumentata all’interno del mondo di Harry Potter, con il controller al posto della bacchetta magica. Abbiamo fatto i nostri compiti, come rinvasare le mandragole, come qualsiasi studente di Hogwarts e letto una serie di storie legate alle diverse formule contenute in questo manuale di magia – impossibile purtroppo ascoltarle nel rumore assordante della fiera.
L’effetto di Wonderbook è sorprendente e le modalità di interazione piuttosto intuitive. Ma la cosa più interessante di questo “libro delle meraviglie” – per le prospettive che apre – è proprio l’inedito mix di gioco e narrazione, che coinvolge l’utente come protagonista del racconto. Non per niente Sony, oltre a J.K. Rowling, ha coinvolto altre realtà prestigiose per i primi titoli: i prossimi in uscita sono Walking with Dinosaurs, realizzato in collaborazione con BBC Earth, mentre per Diggs: Nightcrawlers sono stati coinvolti i Moonbot Studios, che si sono aggiudicati l’Oscar con il bellissimo corto The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore.