LEGO Worlds. Un videogioco tutto da esplorare
Chissà cosa devono aver pensato i signori della Lego quando hanno visto un piccolo gioco indie di costruzioni digitali crescere fino a diventare uno dei videogiochi più amati dai bambini, che vale da solo i 2,5 miliardi di dollari pagati da Microsoft nel 2014 per acquisire la casa di produzione Mojang. Certamente, di fronte al successo planetario di Minecraft, si devono essere sentiti scippati nella sfera digitale del ruolo che i mattoncini hanno sempre rivestito nell’immaginario creativo dei bambini di tutto il mondo.
Per questo la risposta non poteva farsi attendere e si è concretizzata qualche settimana fa con LEGO® Worlds, un videogioco sandbox di costruzioni sviluppato da TTGames e Warner Bros. Interactive Entertainment e disponibile per PS4, Xbox One (€ 29,99) e pc Windows (€ 24,90).
La premessa narrativa del gioco è un atterraggio di fortuna cui siamo costretti a causa di un guasto alla nostra astronave, mentre vaghiamo nello spazio. Così, dobbiamo partire all’esplorazione di questo mondo sconosciuto e trovar il modo per riparare il velivolo. Il gioco permette infatti di esplorare, scoprire e costruire mondi diversi – tutti fatti di mattoncini, come gli universi paralleli LEGO che in Lego Dimensions erano collegati dai portali – su varie “mappe” raggiungibili con un’astronave. C’è il mondo di lava, quello fatto di dolciumi, il deserto, l’universo preistorico… Esplorando ogni mondo si scoprono e si possono collezionare oggetti, veicoli, armi, animali e creature fantastiche, dalle galline ai draghi, dagli schiacciasassi ai jetpack e si possono indossare i panni di nuovi personaggi LEGO.
Lo scopo finale è raccogliere mattoncini d’oro, diventare un Mastro Costruttore – colui che, come ci insegna The LEGO Movie, ha il potere di costruire qualsiasi cosa di cui abbia bisogno – e riparare l’astronave per andare ad esplorare nuovi mondi. Come? Aiutando strampalati personaggi LEGO lungo il cammino attraverso azioni improbabili come proteggere un agricoltore da un’invasione di zombie o costruire una casa per un uomo delle caverne. Più obiettivi si raggiungono più si conquistano mattoncini d’oro, più mondi si sbloccano – ne servono 100 per poter costruire il proprio mondo. Inoltre, il gioco ha un meccanismo di reward a punteggio, per cui si devono raccogliere lungo il cammino dei gettoni che serviranno a collezionare oggetti e personaggi e che possono essere utilizzati nella propria avventura anche in altri mondi. In pratica, più progredisco nel gioco, più opzioni e funzionalità avrò a mia disposizione, più coinvolgente diventa il gameplay.
Ogni mondo, generato proceduralmente (ovvero creato e popolato attraverso algoritmi in modo casuale) può essere modificato. Come in Minecraft, i giocatori possono infatti creare costruzioni a proprio piacere, mattoncino dopo mattoncino, ma qui possono anche modellare e dipingere gli ambienti o utilizzare grandi strutture prefabbricate. La funzionalità multiplayer consente inoltre a due giocatori di entrare l’uno nel mondo dell’altro, con modalità di gioco collaborativo che rappresentano uno degli aspetti di Minecraft più apprezzati dai ragazzini, e che in Lego Worlds sicuramente potrebbero essere sviluppate maggiormente.
Quello che non manca è il divertimento e il piacere che nasce dalla scoperta di mondi fantastici, popolati da creature inaspettate e capaci di richiamare alla mente l’immaginario che LEGO, attraverso i videogiochi e i film, ha costruito negli ultimi anni. E pazienza se mancano i personaggi Marvel.
I puristi LEGO quindi si rassegnino: benché con Lego Worlds si possa costruire virtualmente qualunque cosa, il punto di forza del gioco non sta nella creatività costruttiva. Proprio per la ricchezza e complessità dei diversi mondi che offre, come i migliori giochi open world, invita all’esplorazione più che alla costruzione. I bambini si divertono a scoprire nuovi personaggi, a guidare i veicoli più improbabili e a sperimentare le situazioni buffe e divertenti che richiamano l’universo dei film LEGO e che nel videogioco possono sperimentare in prima persona, come saltare sulla lava incandescente cercando di non scottarsi o andare a cavallo di un drago.
Del resto, perché dovremmo costruire un nostro mondo, se di fronte a noi abbiamo infiniti, affascinanti mondi tutti da scoprire?