Jordan Shapiro: crescere bambini nel mondo digitale

Il libro di Jordan Shapiro “Il metodo per crescere i bambini in un mondo digitale. Il rivoluzionario, indispensabile manuale per genitori del XXI secolo”, approdato da poco in libreria in Italia per Newton Compton dopo un grande successo negli USA, stravolge il pensiero comune degli adulti rispetto alla relazione dei ragazzi con la tecnologia.
L’autore non bussa alle porte della paura e delle preoccupazioni dei genitori per andare a validarle, perché questo atteggiamento non ha fin qui portato beneficio a nessuno: le insicurezze dei genitori permangono e anche i comportamenti digitali a rischio dei ragazzi. Se vogliamo cambiare lo status quo – sostiene Shapiro – dobbiamo cambiare il nostro punto di vista; e il libro del filosofo americano, esperto di modelli di apprendimento, fa un ottimo lavoro in questa direzione.

jordan shapiro
La copertina del libro di Jordan Shapiro. A sinistra, nell’edizione americana, intitolata “The new childhood”. A destra, l’edizione italiana.

È la società che cambia la tecnologia e non viceversa

Il volume è di facile lettura, ma anche di grande spessore; l’autore è infatti un esperto riconosciuto nel settore dell’educazione e delle nuove tecnologie, ma anche un padre divorziato di due figli preadolescenti che condivide la propria esperienza personale. Parte evidenziado la fallacia di pensiero in base alla quale “la tecnologia cambia la società”, perché in realtà accade esattamente il contrario: la società cambia e per soddisfare bisogni e desideri sviluppa nuove tecnologie.

La storia è ricca di testimonianze e casi di resistenza al cambiamento e diffidenza verso le novità: il flipper ad esempio nel secolo scorso ha suscitato scandali della portata di Fortnite. Nel cassetto della resistenza degli adulti ci sono ansia e paura per il nuovo, ma anche nostalgia per un passato idealizzato. Le preoccupazioni che social media e video games possano compromettere infanzia e adolescenza, causino danni neurologici, rovinino la vista, creino un’epidemia di obesità, riducano il sonno e scatenino la depressione non sono state confermate dalla scienza, eppure permangono nella mente di molti.

Genitori nostalgici di un’infanzia idealizzata

Mentre il cambiamento determinato dalla tecnologia sta trasformando infanzia e adolescenza, i ragazzi accolgono la novità, invece gli adulti non riescono a dare un senso a questo cambiamento e si sentono disorientati. Manca la consapevolezza del fatto che ogni generazione abbia giocato in modo diverso; così l’infanzia 2.0 non è legittimata dagli adulti, più spesso sedotti dalla nostalgia della propria infanzia. Rischiamo oggi di fare pressioni ai più giovani perché vivano infanzia e adolescenza a nostra immagine e somiglianza, possibilmente evitando gli errori che abbiamo commesso noi.

Guidare i ragazzi per arricchire la dimensione digitale di valori

L’identità è legata al contesto storico: quella dei giovani è connessa alla rivoluzione digitale mentre quella degli adulti non è digitale. Si innesca quindi uno scontro di prospettive. Poiché nei più giovani i valori vanno coltivati, l’invito rivolto da Shapiro agli adulti è di entrare nel mondo digitale dei ragazzi, esplorarlo per poterli guidare e arricchire questa nuova dimensione  di valori.

Essere genitori è un compito impegnativo. Lo sappiamo già, ma dobbiamo essere onesti: non lo era di meno prima dell’avvento della tecnologia, che forse se impariamo a conoscere potrebbe esserci d’aiuto nell’educazione digitale dei ragazzi. Si può fare. E Shapiro indica tra le pagine come integrare il digitale in modo più armonioso per tutta la famiglia.