Come funziona Alexa, l’assistente vocale di Amazon, anche con i bambini
Entri in casa e dici “lampade, accendetevi!”. L’anticamera e il salone si riempiono di luce, così raggiungi il divano senza inciampare nel tavolino. Ti siedi sul divano e con un perentorio “TV, metti su Prime e fai partire The Man in the High Castle”. Dopo un po’ ti accorgi di essere un po’ stanco e affamato? Nessun problema: puoi dire alla TV di spegnersi, ordinare a voce il sushi su Just Eat e poi “Luci, al 30%! Metti su i Cranberries da Spotify”, e puoi farti un riposino mentre aspetti lo spuntino. Fantascienza? Ormai, non più.
Le Intelligenze Artificiali sono ormai realtà: le abbiamo sul cellulare – si chiamano Siri e Ok Google – e ora le possiamo avere anche in casa. Oltre a quella di Google, da poco è arrivata Alexa di Amazon. Il vantaggio di questa IA è che “abita” in una serie di dispositivi che si comprano – ovviamente – su Amazon.it e arrivano a casa, pronti all’uso.
I dispositivi
Il più piccolo è Echo Dot, e costa sui 60 euro. È un “coso” tondeggiante e contiene un altoparlante e uno microfono. A 100 euro c’è Echo, che è uno speaker cilindrico ancora più potente, di cui è arrivata la versione “plus” da poco (150 euro). Infine, c’è Echo Spot, che ha anche uno schermo tondo da 2,5” circa. Funzionano tutti nello stesso modo: basta toglierli dalla scatola e collegarli alla corrente, dopodiché in pochi passi potete collegarli alla rete Wi-Fi di casa vostra. Il tutto tramite la App omonima per cellulare (sia iOS di Apple che GooglePlay di Android) che vi guida nel processo.
Echo Spot ha anche uno schermo da 2,5″, su cui possono apparire le informazioni sul brano che state ascoltando o semplicemente l’orario formato “sveglia da comodino”.
La gamma di smart speaker Amazon: Echo Dot, Echo Plus, Echo e Spot
L’IA nel Cloud
Una volta connessi, i dispositivi Echo sono pronti all’uso. Se dite “Alexa”, drizzano le orecchie e aspettano il vostro comando. Naturalmente, l’IA non è sul dispositivo, ma è online: se non sono connessi a Internet, non funzionano. L’IA “impara” man mano che viene usata – non solo da voi, ma da tutti gli utenti nel mondo. Come è successo per Siri qualche anno fa, migliorerà di mese in mese, soprattutto ora che è sbarcata ufficialmente in italiano e parla la nostra lingua.
Echo Input è un dispositivo sottile e quasi invisibile che trasforma qualsiasi vostro speaker in un device “smart” controllabile via Alexa.
Cosa gli si può chiedere
Potete chiedergli che tempo farà domani, oppure di attivare una sveglia per le 7:00 di lunedì mattina. Anche comandi complessi, come “una sveglia martedì e una giovedì”. Sono già utilizzabili i servizi Amazon: quindi, potete chiedere ad Alexa di leggervi un libro comprato su Kindle (la voce non è il massimo, ma funziona). Oppure di far partire un film su Amazon Prime (se avete la TV connessa e compatibile). C’è anche Amazon Music, ma naturalmente potete scegliere di utilizzare il vostro account Spotify Premium per ascoltare le vostre playlist o qualsiasi brano disponibile.
Di base, Alexa è una IA che può cercare su Internet al posto vostro, quindi potete chiederle qualsiasi cosa che cerchereste su Google (anche se lei usa Bing, il motore di ricerca di Microsoft – Amazon e Google sono concorrenti nel campo della IA). Così potete chiederle “quanto corre veloce una tigre”, oppure “raccontami una barzelletta”, “com’è il traffico verso il lavoro” (se le consentirete di sapere l’indirizzo di casa vostra e dove è l’ufficio, naturalmente).
Le Skill di Alexa
Un asso nella manica di Alexa sono le Skill. Tramite la App sul cellulare, potete attivare queste “abilità”, che sono fondamentalmente delle specie di app pensate per funzionare con Alexa. Per esempio, c’è la Skill di Giallo Zafferano: una volta attivata, potrete chiederle una ricetta (tipo “un primo veloce”) e ve la “racconterà” passo dopo passo. Oppure c’è la Skill di numerose radio italiane (Deejay,RTL 102.5 o Radio 105, per esempio), molti servizi di news come Repubblica o Sky TG 24, e tanti giochi – soprattutto quiz.
La Domotica
Fino a qualche anno fa, “domotica” era sinonimo di “spese pazzesche per far alzare le tapparelle battendo le mani”. Alexa (come l’IA di Google, peraltro) ha il vantaggio di riunire la maggior parte dei prodotti domotici e di renderli più semplici da usare. Le lampade “intelligenti” Hue, i termostati Netatmo, le videocamere Ezviz sono già tutti compatibili e quindi li potete usare più velocemente.
Oltre a questi dispositivi, c’è la “presa intelligente” di Amazon: basta metterla tra la presa a muro e la spina di una normalissima lampada, e potrete comandarla via Alexa, rendendo di fatto “smart” i dispositivi “vecchio stile” spendendo solo 30 euro. L’abbiamo provata, per esempio, con la macchina per il caffè elettrica, programmandola per un’accensione alla mattina dopo la sveglia, e anche con le luci dell’albero di Natale. Un altro device molto interessante è Echo Input: potete collegarlo a qualsiasi speaker “analogico” tramite la presa da 3,5mm (quella delle cuffie, per intenderci). In questo modo, comanderete l’Echo Input come qualsiasi altro dispositivo Amazon Echo, e lo speaker “vecchio stile” riprodurrà la musica con i vostri comandi vocali.
La presa intelligente di Amazon può essere messa tra la presa a muro e un qualsiasi apparecchio elettrico di casa; con Alexa potrete comandare la presa, e quindi far “accendere” o “spegnere” l’apparecchio a valle rispetto alla smart plug. Potrete anche programmarlo, per un’accensione – per esempio – tra le 9:00 di mattina e le 12:00.
Sì, ma mi capisce?
I comandi più semplici (la sveglia, le luci, la musica, ecc) generalmente vengono compresi da Alexa immediatamente. Quando le impartite comandi un pelo più complicati, magari dovrete ripeterli un paio di volte o riformularli in modo diverso. Tutto sommato, siamo più che soddisfatti dal livello di comprensione di Alexa della nostra lingua, anche se – avendo visto cosa sa fare all’estero, negli USA o in UK – speriamo arrivino presto altri servizi.
Con i bambini
Secondo chi vi scrive, è molto importante far utilizzare Alexa ai piccoli di casa. Prima di tutto perché questa tecnologia sarà sempre più diffusa: in futuro, avremo degli assistenti in auto e in ufficio, ed è bene che i grandi di domani si abituino a usare questo sistema di controllo. E poi, si divertono: la nostra piccola ha creato un rapporto tutto suo con Alexa, per esempio si diverte un sacco a chiederle i versi degli animali (un po’ come nel “gioco della fattoria”).
Alexa può aiutare anche durante i compiti, più o meno come un motore di ricerca. Le si può chiedere “qual è la capitale dell’Argentina” oppure “quanto fa 345 x 68”, con la differenza che non essendoci uno schermo è più difficile che il ragazzo cada nella tentazione, già che c’è, di vedersi qualche video su Youtube. Aggiunge anche una dimensione ludica ai compiti, e questo – come sappiamo – non può che essere positivo.
Inoltre, Amazon realizza skill educative specifiche per bambini, per ora presenti solo per il mercato americano. Audible (la piattaforma di audiobook di Amazon) e ChooseCo, editore americano della serie di libri game Choose Your Own Adventure, stanno per esempio producendo una skill di Alexa con una serie di audiostorie a finali multipli con cui si interagisce tramite i comandi vocali. Aspettiamo di vedere cosa arriverà sul mercato italiano, dove al momento ancora non è approdato nemmeno Echo Dot Kids Edition, lo smart speaker ideato appositamente per i più piccoli, che mette loro a disposizione contenuti realizzati insieme a colossi come Disney, National Geographic e Nickelodeon.